Il rebranding nel mondo del calcio: è il turno dell’Inter
Il calcio ormai non è più rappresentato soltanto dagli eventi sportivi che si susseguono quasi giornalmente e che fanno appassionare milioni di fan in tutto il mondo, grazie anche a piattaforme come questo sito, ma è soprattutto business. Le società più importanti negli ultimi anni hanno cominciato a operare concretamente per la valorizzazione del proprio brand, in modo da renderlo più spendibile ed efficace nelle strategie legate alle attività collegate alle vicende calcistiche, ancora il fulcro della vita di un club di questo tipo. Uno di questi aspetti è legato alla modifica del logo storico, un passo spesso mal digerito dai tifosi e dagli sportivi più nostalgici, ma che rappresenta un passo necessario per svecchiare l’immagine del club e proiettarla verso prospettive di crescita futura, all’interno di un mercato sempre più attento alle novità e alle proposte fresche e innovative. In Italia la Juventus ha aperto la strada, nel 2017, con un logo che ha fatto piazza pulita di quello storico del club più vincente del nostro calcio, e ora è arrivato il turno dell’Inter della tanto discussa proprietà cinese.
Un club da sempre proiettato verso il futuro
Può un logo incidere sulla popolarità di un club calcistico? Le esperienze recenti sembrano confermare di sì, e testimoniano che, dopo un primo momento di assestamento, l’immagine della società non può che beneficiarne, soprattutto in quelle attività che accompagnano le attività commerciali al di fuori del campo da gioco. La scelta del club nerazzurro di rivedere il suo logo storico era nell’aria da qualche mese, ma è diventata effettiva solo il 30 marzo scorso. Come detto, un passo quasi ovvio per un club che sino dai suoi esordi è sempre stato capace di dare l’idea di avanguardia. Già il nome, “Internazionale”, suggeriva già a inizio secolo scorso, la propensione all’apertura verso il mondo del sodalizio milanese. L’arrivo delle nuova proprietà cinese ha poi continuato questa strada, ma l’idea è sempre quella di mantenere l’Inter tra le squadre più amate a livello mondiale. E la casacca a strisce nerazzurre, elegante e sobria, è sicuramente tra le più acquistate, soprattutto sui mercati asiatici.
Un salto di 113 anni
Il logo storico è stato ideato nel 1908 da uno dei fondatori del club, Giorgio Muggiani, e conteneva le iniziali di Football Club Internazionale Milano intrecciate, sinuose e sicuramente compresse. Nonostante alcuni piccoli ritocchi nel corso degli anni, il design originario è rimasto sempre fedele a se stesso, e a nessuno era mai venuto in mente di operare delle modifiche sostanziali, anche perché dietro quelle lettere stilizzate c’era tutto il mito delle imprese della grande Inter e del triplete di Mourinho.
Ripensare e ridisegnare un’immagine distintiva che è nei cuori e nella memoria di milioni di tifosi in tutto il mondo è un’impresa di non poco conto, e necessita di tempo e di una comprensione di quelli che sono i valori storici, morali e sportivi di quel club.
A farsi carico di questo compito gravoso, ma allo stesso tempo altamente stimolante è stato lo studio di comunicazione e graphic design Bureau Borsche.
Parola chiave: spendibilità
L’idea di base su cui i designer dello studio con base a Monaco di Baviera hanno lavorato è quella della spendibilità del logo a livello digitale, chiaramente visibili in tutti i dispositivi che vengono usati al giorno d’oggi, compresi quindi quelli più piccoli come i portable device. Il color oro sullo sfondo e il numero di lettere presenti al suo interno rendevano la vecchia immagine del club assolutamente sofisticata, ma difficilmente visibile, soprattutto in determinate circostanze. La prima cosa da fare, quindi era quella di razionalizzare i colori e gli spazi, in modo da privilegiare l’aspetto dell’essenzialità, senza però andare a colpire la forza associata a quei colori. Le linee e le caratteristiche di base del logo originario sono state preservate, ma con forme più semplici e immediate, in grado di creare un collegamento rapido nella mente di chi guarda, tra lo stesso e il club. La dualità, caratteristica fondante del club di Viale Liberazione, non è stata accantonata, anzi, semmai è stata messa maggiormente in risalto con l’accentuazione delle due lettere più importanti: la I di Internazionale e la M di MIlano.