Tottenham – Inter 3 a 0 andata Ottavi di finale Europa League, Spurs a valanga
C’è veramente poco da dire. Qualcuno potrebbe anche appellarsi alle due grandi occasioni fallite da Alvarez e Palacio, ma non farebbe altro che avere una visione miope. Il Tottenham, questa sera, è stato di un’altra categoria e l’ha dimostrato subito; gli Spurs non sono il Catania ed a Londra Stramaccioni non riesce nella clamorosa rimonta. Il discorso qualificazione sembra chiuso; per il ritorno un’unica nota lieta: Gareth Bale, ammonito e diffidato, non ci sarà.
Sotto la direzione dello spagnolo Lahoz, inizia la sfida tra Tottenham ed Inter. Stramaccioni recupera Ranocchia e lo posiziona al centro della difesa al fianco di Chivu; sulle fasce spazio a capitan Zanetti e Juan Jesus. Centrocampo folto con Alvarez, Gargano, Cambiasso, Kovacic e Pereira. In avanti il solo Cassano. Handanovic tra i pali.
Villas-Boas, invece, recupera Defoe; dietro di lui spazio a Lennon, Bale e Sigurdsson. Dietro di loro spazio per Parker e Dembele. In difesa, davanti al quarantaduenne Friedel, posto per Walker, Vertonghen, Gallas ed Assou-Ekotto.
Il match inizia su ritmi lenti, ma al 6’ il Tottenham è già in vantaggio. Sigurdsson, sull’out sinistro, fa fuori Zanetti e crossa in mezzo per Bale che, di testa, ha la meglio su Cambiasso. Handanovic non può nulla sulla conclusione angolata del gallese. 1 a 0 per gli Spurs.
I neroazzurri accusano al colpo ed all’8’ rischiano di capitolare: azione iniziata anche in questo caso da Sigurdsson; lo svedese serve Defoe che, con una finta, salta netto Ranocchia e va al tiro del mancino. Handanovic non si lascia sorprendere e salva il risultato. Lo sloveno sempre più decisivo.
Gli uomini di Stramaccioni non sono ancora entrati in partita; al 13’ Kovacic perde palla a pochi passi dalla propria area di rigore, ma il Tottenham non ne approfitta. Chivu, in scivolata, riesce a rimediare l’errore del giovane croato.
Al 14’ Bale, nell’area interista, entra in contatto con Gargano e finisce a terra. Il fischietto iberico non ha dubbi: simulazione del gallese e, quindi, giallo per lui. Era diffidato, salterà la gara di ritorno.
Al 17’ primo squillo per l’Inter: Cassano, dalla sinistra, cerca in mezzo Alvarez. L’argentino, grazie ad un rimpallo, riesce a servire Kovacic che, dal limite dell’area, non inquadra la porta. Bella azione per i neroazzurri, che però sembrano accusare la mancanza di una punta centrale.
Non c’è niente da fare; in avanti gli Spurs sono di un altro pianeta. Lennon trova un buco nella fascia sinistra dell’Inter e trova in mezzo Defoe che, con il mancino, perde nuovamente la sfida con un super Handanovic. Lo sloveno, però, non può nulla sulla ribattuta di Sigurdsson. 2 a 0 al White Hart Lane e match più che indirizzato.
Stramaccioni sembra shoccato dall’inizio dell’Inter e, nei primi venticinque minuti, non è mai uscito dalla propria panchina. Che sia un modo per tenersela stretta in vista della prossima sfuriata di Moratti? Perdere contro il Tottenham ci sta, ma in questo primo quarto di match il divario è stato imbarazzante.
Ancora Spurs pericolosi al 27’: sugli sviluppi di un corner è Vertonghen a trovarsi incredibilmente solo; Cambiasso, distante due metri, gli concede la conclusione di testa. Handanovic, con un bel guizzo, alza la sfera sopra la traversa.
Al 32’ inizia il riscaldamento di Guarin; probabile un suo ingresso in campo nella ripresa, magari al posto dell’evanescente Alvarez. Due minuti dopo altra occasione per Bale: Juan Jesus gli lascia troppo spazio, ma questa volta il gallese non trova la porta.
Al 39’ ci prova Cassano: il barese, dai venti metri, cerca il corridoio per Alvarez che, però, non ci crede e non prova a raggiungere il pallone. Peccato, l’argentino sarebbe stato davanti al portiere avversario.
Durante il 42’ ultime due palle-gol del primo tempo: Cassano si abbassa e serve Alvarez che, tutto solo davanti a Friedel, manda incredibilmente a lato. Che errore per il giovane argentino. Pochi secondi dopo Ricky ci prova da fuori: la sfera, deviata da Vertonghen, lambisce il palo alla sinistra dell’estremo difensore avversario.
Non c’è recupero; finisce 2 a 0 il primo tempo in quel di Londra. Inglesi che hanno approfittato delle disattenzioni difensive dell’Inter che, come a Catania, si trova sotto di due gol dopo quarantacinque minuti. Nella ripresa si attendono, gli ormai soliti, correttivi di Stramaccioni. Sul risultato pesa l’erroraccio di Alvarez al 42’.
Nella ripresa subito cambio per Stramaccioni: esce Juan Jesus ed entra Palacio; il tecnico romano si gioca il tutto per tutto. All’argentino viene chiesto di ribaltare il match così come fatto domenica pomeriggio contro il Catania.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo: al 49’ punizione dalla destra di Bale che trova in mezzo Vertonghen. Il difensore degli Spurs, lasciato ancora inspiegabilmente libero, non trova un buon impatto con il pallone. Sfera che termina a lato.
La lezione non è servita. Vertonghen, al 52’, viene lasciato nuovamente solo e questa volta ne approfitta. Cambiasso si allontana, Chivu non lo segue. Il terzo gol è servito. Handanovic può solo raccogliere la sfera nella propria porta. Il divario, ora, diventa molto pesante.
Al 55’ secondo cambio per Stramaccioni: fuori uno spento Kovacic e dentro Guarin. Il giovane neroazzurro paga l’assenza di una prima punta da poter lanciare. Il colombiano, invece, dovrà dare prova di saper regalare maggiore imprevedibilità.
Non c’è pace per la retroguardia neroazzurra: al 61’ Bale supera Pereira in progressione e, una volta entrato in area, cerca il piattone. Palla che sfiora il palo e termina a lato di pochi centimetri. Handanovic, comunque, dava l’impressione di esserci.
Un minuto dopo il portiere sloveno evita il poker: questa volta è Defoe a rendersi pericoloso con un bel destro ad incrociare dal limite dell’area. Fortunato qui Samir, con la palla che gli passa sotto il corpo, ma finisce a lato.
Al 64’ primo cambio anche per Villas-Boas: esce Dembéle, mastino di centrocampo, ed entra Livermore. La difficoltà dell’Inter la si vede nei cambi; la terza sostituzione vede l’ingresso sul terreno di gioco di Jonathan che prende il posto di Alvarez.
Al 69’ altro super intervento di Handanovic che, in uscita, ferma l’avanzata di Lennon proprio quando l’inglese stava per calciare a rete. Villas-Boas richiama in panchina Sigurdsson; il suo posto viene preso dal talentuoso Holtby, ex Schalke 04.
Al 72’ giusto cartellino giallo per Guarin che, sulla trequarti avversaria, simula. Poco male: l’ex Porto non era diffidato, al contrario di Bale che invece salterà il match di ritorno.
Al 74’ Palacio imita quanto fatto da Alvarez nel finale di primo tempo; l’argentino, tutto solo davanti a Friedel, si fa murare dall’estremo difensore. Peccato, sarebbe stato un gol importante in chiave qualificazione. Non si possono sprecare queste occasioni.
Al 76’ ammonito anche Pereira per essere intervenuto, in ritardo, su Lennon; il laterale era diffidato: salterà la gara di ritorno del prossimo giovedì. All’80’ Holtby, al limite dell’area di rigore, va alla conclusione: Jonathan, in ripiegamento, smorza il tiro e facilita l’intervento di Handanovic.
All’82’ terzo ed ultimo cambio anche per il Tottenham: esce Lennon, infortunato, ed entra Naughton. Nel finale non succede più nulla: dopo tre minuti di recupero Lahoz fischia la fine.
Brutta prestazione per gli uomini di Stramaccioni che, già domenica sera, sono chiamati ad una pronta reazione. A Milano, alle 20.45, arriverà il Bologna di Diamanti. Un altro match non facile e, per di più, senza possibilità di turnover.
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Matteo Torti