Anteprima Atletico Madrid – Milan 11 marzo 2014, analisi, probabili formazioni, numeri e curiosità
Madrid ultima spiaggia. Per il tecnico no, per l’orgoglio sì. Dopo l’imbarazzante prestazione di sabato sera contro l’Udinese, il Milan ritorna in campo per il ritorno degli Ottavi di finale di Champions League e lo fa con una squadra con il morale sotto terra, con un gruppo demotivato, con una condizione fisica inconsistente e con un attacco sterile e inconcludente. Con queste premesse, serve ora più che mai un’impresa per ribaltare lo 0 a 1 casalingo di venti giorni fa.
IL PROGRAMMA DEL RITORNO DEGLI OTTAVI DI FINALE – Molti i verdetti che ci hanno restituito le partite d’andata degli Ottavi di finale; poche le gare ancora aperte. Si inizia martedì 11 marzo alle 20.45 con una certezza, il passaggio del turno del Bayern Monaco che all’andata aveva superato 0 a 2 all’Emirates di Londra l’Arsenal e con la sfida del Milan.
– Si prosegue mercoledì 12 quando Barcellona e Psg sono attese da una pura formalità; sfide interne, rispettivamente, contro Manchester City e Bayer Leverkusen. All’andata i catalani e i parigini hanno vinto in trasferta: 0 a 2 a Manchester i blaugrana e 0 a 4 alla BayArena gli uomini di Blanc.
– Poi si passa a martedì 18 marzo con una delle poche gare ancora in bilico: Chelsea – Galatasaray sono reduci dall’1 a 1 dell’andata, mentre il Real Madrid in casa non potrà far altro che aumentare il 6 a 1 dell’andata inflitto allo Schalke 04.
– Si chiude mercoledì 19 marzo con il Manchester United che all’Old Trafford è chiamato a ribaltare il 2 a 0 in favore dell’Olympiakos, mentre il Borussia Dortmund non dovrebbe avere difficoltà a difendere il 2 a 4 impartito allo Zenit a San Pietroburgo.
MILAN: TUTTI I NUMERI DELLA CRISI DI SEEDORF – 35 punti in 27 partite, 39 gol fatti e 38 subiti. Questo il bilancio generale del Milan in Serie A. Una stagione nata male che anche con Seedorf non è decollata. I numeri dell’olandese, dopo il discreto inizio, non sono certamente positivi.
– Se si prendono le prime otto d’andata, in cui l’allenatore era Allegri, e le otto di ritorno sotto Seedorf si scopre che l’olandese ha portato a casa 13 punti, solamente 2 in più del tecnico toscano che, a fine agosto, era comunque concentrato sul preliminare di Champions League.
– Se si analizza il bilancio delle reti fatte si arriva a concludere che forse si stava meglio con Allegri: 8 quelle con l’olandese in campionato contro le 14 con il toscano. Ed è proprio il gol la vera mancanza del Milan di Seedorf: una squadra così offensiva, così proiettata all’attacco e così labile difensivamente non può avere una media gol fatti di 1,00 a partita, esattamente pari alla media gol subiti.
– Se a questi numeri si aggiungono le sconfitte patite dall’olandese in Coppa Italia contro l’Udinese e quella dell’andata degli Ottavi di finale di Champions League, si capisce bene che la svolta non c’è stata. E pure la chimera del bel gioco sembra svanita dopo qualche interessante accenno.
– Insomma: il Milan di Seedorf pretende di giocare come il Barcellona, avendo degli interpreti mediocri tecnicamente e instabili sul fronte della concentrazione. Basta guardare le prestazioni pesantemente insufficienti di Mexes, Zapata, Muntari, Honda, Robinho e Birsa contro l’Udinese.
PERDERE GIOCANDO BENE O VINCERE GIOCANDO MALE? – Il dilemma del Milan ‘seedorfiano’ sembra essere proprio questo. L’olandese ha da subito cercato di far svoltare la squadra puntando sul bel gioco, sul prolungato fraseggio, sul possesso palla con ritmi lenti e sulle accelerazioni improvvise.
– Sulla carta una strategia vincente, non traducibile nella realtà quando hai gli interpreti di quest’anno. La filosofia di Seedorf è quella del Milan di Ancelotti che ha vinto tutto, con l’attuale Kakà al posto del Kakà versione Pallone d’Oro, con Taarabat al posto di Shevchenko e Balotelli al posto di Inzaghi, con Essien al posto di Gattuso e De Jong al posto di Pirlo, senza dimenticare i vari Mexes, Bonera, Zapata e Rami che ruotano a ‘sostituire’ Nesta e Stam o Emanuelson che prende il posto di Maldini e Abate o De Sciglio a cercare di non far rimpiangere Cafù.
– Insomma: le pretese di Seedorf sembrano essere eccessive. E se si arriva ad essere soddisfatti di perdere nell’illusione di aver giocato bene, si capisce bene come la realtà si sia capovolta. Ora gli alibi non ci sono più: contro l’Atletico, e lo stesso lo si può dire per le prossime partite di Serie A, serve vincere. Giocando bene o, come più probabile, giocando male non importa.
E L’ATLETICO? SEMPRE MEGLIO – Secondo posto raggiunto, Barcellona superato e Real Madrid a tre punti.
– L’Atletico Madrid di Simeone sembra inarrestabile e anche nell’ultimo turno della Liga ha brillato sotto il segno di David Villa, tornato ai livelli di quando giocava per i blaugrana.
– Dopo la sfida vinta per 0 a 1 contro i rossoneri, i Colchoneros di Madrid hanno totalizzato 4 punti in 3 partite. La sconfitta per 3 a 0 contro l’Osasuna ha fatto bene all’Atletico che poi ha pareggiato 2 a 2 nel derby di Madrid contro il Real per poi vincere 0 a 2 in trasferta contro il Celta Vigo.
LE PROBABILI FORMAZIONI – Tra poche ore si vedrà se la criticabile scelta di Seedorf di infoltire la squadra di seconde linee contro l’Udinese lasciando a riposo gran parte di quei giocatori che saranno titolari domani al Vicente Calderon si sarà rivelata valida o inefficace.
– Il Milan si schiererà con il 4-2-3-1 con Kakà, Taarabt e Poli alle spalle di Balotelli. Mediana con De Jong ed Essien. In difesa, davanti ad Abbiati, spazio ad Abate e uno tra De Sciglio e Constant sulle fasce con Rami e Bonera in mezzo.
– Gli spagnoli dovrebbero schierarsi con il 4-4-2 con David Villa e Diego Costa davanti. Mediana con Arda Turan, il rientrante ex bianconero Tiago, Gabi e Koke. In difesa, davanti a Courtois, spazio per Juanfran, Godin, Miranda e Filipe Luis.
L’APPUNTAMENTO – Non resta che ricordare l’appuntamento. Atletico Madrid – Milan si avvicina, il ritorno degli Ottavi di finale avrà inizio alle 20.45 di oggi al Vicente Calderon.
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Matteo Torti