Suicidio operaio Pavia Retorbido, da 8 mesi era in cassa integrazione
E’ successo domenica 17 giugno 2012.
Secondo quanto comunicato, la tragedia ha riguardato un operaio metalmeccanico di 31 anni impiegato presso la ditta Brasilia di Retorbido (PV).
In base a quanto ricostruito, il 31enne, P.V., lavorava alla Brasilia da oltre 4 anni. Purtroppo, però, l’uomo era stato messo in cassa integrazione da 8 mesi.
In base a quanto sottolineato dalla Fiom-Cigl, nella medesima situazione si trovano anche altri 180 dipendenti della Brasilia che, sempre secondo quanto sostenuto dalla Fiom-Cgil di Pavia “nonostante gli accordi e le pressioni del sindacato, non pagava il trattamento Inps di cassa integrazione che corrisponde all’incirca a 800 euro al mese e nemmeno i salari dei dipendenti che lavoravano a rotazione”.
“Abbiamo fatto di tutto per convincere l’imprenditore a pagare – ha spiegato Renzo Scinaldi, segretario Fiom Cgil di Voghera Oltrepò, raccontando tutti i tentativi messi in opera, purtroppo, senza successo. – Lo abbiamo sollecitato in vari modi, con scioperi, presidi e articoli sulla stampa locale. L’abbiamo fatto chiamare dalla Prefettura e dalla Provincia. A metà marzo abbiamo fatto un incontro durante il quale lui ha firmato una lettera in cui si impegnava a pagare gli stipendi”.
“Bisogna davvero riflettere su ciò che è accaduto in questi mesi – ha aggiunto Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia, – durante i quali le difficoltà economiche e finanziarie dell’impresa sono state scaricate sui lavoratori senza un minimo di responsabilità sociale che tenesse conto delle difficoltà di come si vive senza stipendio.
“E’ intollerabile e assolutamente ingiustificabile – conclude Rota – che un’azienda di quelle dimensioni, sia produttive sia occupazionali, non abbia anticipato il trattamento di cassa integrazione nonostante le numerose richieste che ci sono state da parte della Fiom”. (fonte: adnkronos)
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Di Redazione