Casa occupata via Crespi Milano, torna dalle vacanze e trova due egiziani nel suo appartamento
Cosa c’è di peggio che tornare dalle ferie e ritrovare la propria casa svaligiata dai ladri di turno?
Trovarci dentro “nuovi inquilini”, per esempio. Una brutta sorpresa per un professore spagnolo 50enne quella trovata questa mattina, 3 settembre, al suo rientro dalle vacanze estive.
Non è la prima volta, purtroppo, che parliamo di via Crespi. La zona, infatti, che comprende via Padova, via Arquà e via dei Transiti, è al centro di una lunga serie di segnalazioni inviate dai residenti del quartiere alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it) al fine di spingere il Comune a compiere interventi concreti contro il degrado che sta rendendo sempre più impossibile la vita degli onesti abitanti del circondario.
Mentre la giunta arancione, tuttavia, nonostante le seducenti promesse elettorali, continua in realtà a non fare nulla, dopo la sporcizia continua e le minacce ai residenti, le proteste e l’esasperazione degli abitanti, ecco un nuovo caso di degrado, ai danni di un residente milanese, assente dal proprio appartamento di via Crespi dal 15 luglio.
L’uomo, rientrato a Milano domenica sera, invece di tornare a casa era andato a dormire dalla propria compagna.
Quando ha fatto rientro nella sua abitazione, tuttavia, mai il 50enne avrebbe pensato di imbattersi in una simile sorpresa: serratura cambiata e due giovani nordafricani comodamente insediatisi in casa sua approfittando della sua assenza.
Il professore a quel punto, avendo anche notato una luce accesa provenire dall’interno dei locali, ha immediatamente avvisato i Carabinieri, cercando di incastrare gli abusivi.
Giunti sul posto, i militari hanno dapprima tentato un approccio soft suonando il campanello e invitando i nordafricani ad uscire. Non avendo ricevuto risposta, però, i Carabinieri non hanno potuto fare altro che sfondare la porta.
I due uomini, di nazionalità egiziana, sono stati pertanto bloccati e, per loro, sono scattate le manette. L’accusa formulata è quella di violazione di domicilio.
Un rientro da incubo per il professore spagnolo, ma a volte, purtroppo, a Milano la realtà supera di gran lunga la fantasia.
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Di Redazione