Lite ex sindaco Palazzo Pignano e amministrazione comunale attuale: difendersi o non difendersi? Questo è il problema
PALAZZO PIGNANO – Si sta aspettando che la delibera di Consiglio comunale del piccolo comune di Palazzo Pignano (CR) sia pubblicata, perché l’ex sindaco, ora capogruppo del Pdl, Antonio Ginelli, non sia più consigliere comunale. L’attuale sindaco Rosolino Bertoni (Lega Nord) ha infatti comunicato che, dato che Ginelli è in causa con il Comune, è ora in conflitto di interessi con l’Amministrazione, e deve lasciarla.
Di altro parere l’ex sindaco che, spiega, si è costituito in giudizio per tutelarsi rispetto ad una vicenda risalente al suo precedente mandato: per tale motivo, secondo Ginelli la lite non costituirebbe incompatibilità con l’attuale Amministrazione. In più, precisa l’eponente, sarà la Corte dei Conti a pronunciarsi sulla lite e, il giudizio contabile, non crea conflitto con l’Amministrazione comunale.
Ripercorrendo i fatti, emerge che il Comune di Palazzo Pignano è da quasi un anno in causa con la sua municipalizzata, SCS Servizi Locali, che chiede le vengano erogati 143mila euro spesi per opere realizzate durante il mandato precedente (quello del sindaco Ginelli, ndr) al Centro Sportivo cittadino. Lavori che, a detta della Amministrazione attuale, non erano legittimi.
Infatti, sostiene il sindaco Rosolino Bertoni, la messa in sicurezza degli spogliatoi e il posizionamento del controllo degli accessi, autorizzati da Ginelli, all’epoca responsabile dell’Ufficio Tecnico, “non potevano essere realizzati perché il sindaco non poteva emettere il provvedimento; in più non vi era una situazione di pericolo, come invece Ginelli aveva sostenuto. Un’ordinanza, come quella che ha emesso Ginelli, non consente di affidare i lavori di manutenzione senza apposita gara”, per cui a Palazzo si è svolta una “reiterata violazione della normativa sugli appalti” e “l’atto è quindi nullo”.
Di conseguenza, a fronte del fatto che Ginelli avrebbe affidato i lavori a SCS in modo scorretto, il rimborso del 143mila euro dovrebbe essere chiesto a Ginelli stesso: “Ginelli ha affidato le opere arrecando danno all’ente e ha agito senza un impegno di spesa. Gli atti emessi dal sindaco che hanno dato il via ai lavori sono totalmente nulli”.
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A questo punto, avendo saputo che l’attuale Amministrazione chiedeva fosse lui a saldare la pretesa di SCS, l’ex Sindaco ha fatto opposizione al decreto ingiuntivo, costituendosi in giudizio ed entrando, quindi, di fatto, in causa con il Comune di Palazzo Pignano.
Tuttavia, poiché non si può essere consigliere comunale se si è in causa con il Comune, il sindaco Bertoni ha chiesto le dimissioni di Ginelli.
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In questo modo, quando la delibera sarà in corso di validità, l’ex sindaco avrà dieci giorni per formulare le sue osservazioni difensive o eliminare le cause di ineleggibilità, ovvero non costituirsi in giudizio.
Il capogruppo di minoranza sostiene che alcune situazioni siano state costruite ad arte e non rispecchino la realtà dei fatti, sottolineando anche che le motivazioni che lo hanno portato a certe scelte non siano state comprese.
Ginelli specifica comunque che: “Sono stato eletto e intendo difendermi: l’Amministrazione ha piegato la normativa in esame per perseguire una sua finalità, violando i criteri di imparzialità e rettitudine”.
Un domani, conclude Ginelli, “il sindaco può portare in giudizio la minoranza e mandarci a casa tutti”.
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Silvia Tozzi