“Vita da social, come difendersi dai pericoli della Rete”. Cerimonia conclusiva e bilancio iniziativa della Polizia di Stato
Quattro mesi di tour in giro per l’Italia e quasi 40 tappe toccate in altrettante città, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Nessuna regione esclusa. Numeri da fare invidia al Giro d’Italia. Per una volta, però, protagoniste non sono state le biciclette della celebre corsa rosa, ma la postazione mobile attrezzata della Polizia di Stato. Ben 120, infatti, i giorni che gli specialisti della Polizia postale e delle Comunicazioni hanno trascorso in giro per lo Stivale allo scopo di sensibilizzare studenti, famiglie ed insegnanti, sull’uso consapevole dei social network. Per colmare quell’enorme divario generazionale esistente tra i giovani, grandi conoscitori delle tecnologie digitali, e gli adulti, spesso all’oscuro dei nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione a disposizione della “Net generation”.
VITA DA SOCIAL PER 500.000 GIOVANI STUDENTI – Realizzata dal Dipartimento della Pubblica sicurezza a tutela dei minori, con il sostegno del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il supporto di importanti partner istituzionali del settore tecnologico e delle comunicazioni, “Vita da social”, com’è stata denominata l‘iniziativa, è giunta ieri, 21 maggio, alla sua conclusione.
– Il bilancio è più che lusinghiero: circa 500.000 ragazzi tra gli 8 e i 19 anni coinvolti e almeno 17.000 scuole aderenti all‘iniziativa. Un successo che si è voluto celebrare presso la Sala congressi della Provincia di Milano, in via Corridoni. A coronamento, tra l’altro, della tre giorni milanese in piazza Castello, ultima tappa della “carovana” della Polizia di Stato.
CERIMONIA CONCLUSIVA: I VIDEOCLIP DEI RAGAZZI – Molti i volti noti presenti in sala a rappresentanza delle istituzioni locali: tra questi, il questore di Milano Luigi Savina; il dirigente della Polizia postale Salvo La Barbera; Pietro Forno, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano; il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, Silvano Barberi; Francesco de Sanctis, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia; l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale di Milano, Marco Granelli.
– Ma i veri protagonisti della giornata sono stati loro, i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Milano e Provincia che, con i videoclip realizzati nell’arco dell’anno scolastico, hanno onorato, come meglio non si poteva, il concorso indetto dalla Polizia di Stato.
– Il loro compito? Realizzare un breve spot su una tematica delicata e quanto mai all’ordine del giorno come il cyberbullismo. E il risultato dei loro lavori non ha certamente tradito le attese. Magari non vinceranno l’Oscar, ma quei brevi filmati di 60 secondi hanno dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno, che campagne di sensibilizzazione come questa rappresentano un importante momento di riflessione e formazione. E, c’è da augurarselo, di presa di coscienza.
L’APPORTO DAL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA – La campagna educativa “Vita da social” nel suo lungo itinerario si è arricchita, tra l’altro, dell’apporto di numerosi testimonial del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura, che hanno contribuito ad alcuni videoclip poi diffusi sulla pagine facebook dell’evento.
– Un modo per mettere a disposizione la loro popolarità a favore di una nobile causa, contribuendo alla riflessione sull’uso consapevole, responsabile e, non dimentichiamolo, legale dei social network.
“ESSERE SOCIAL SIGNIFICA…” – “Essere social, navigare su Internet sfruttando al meglio le sue possibilità lo facciamo tutti. Ma bisogna stare attenti alle insidie presenti nella Rete – le parole del questore di Milano, Luigi Savina, durante il suo intervento -. Ci sono state molte tragedie, con protagonisti ragazzini che, dopo essere stati offesi ed oltraggiati sui vari siti, si sono suicidati. Ma essere social vuol dire anche far squadra con la polizia”.
– E appellandosi direttamente alla giovane platea: “Perché voi siete il nostro primo livello di testimonial. Dal più piccolo al più grande. Fare squadra con noi significa fare squadra con il Paese, per migliorare tutti insieme la società in cui viviamo”.
GLI SFORZI DELLA POLIZIA POSTALE – “Stiamo lavorando per intensificare questa catena di protezione attorno ai giovani internauti – ha dichiarato Salvo La Barbera, dirigente della Polizia postale e delle Comunicazioni per la Lombardia -. Il fine è quello di individuare gli autori di reati contro i minori i quali adottano tecniche sempre più sofisticate per abusare della fiducia dei più giovani”.
“Per questo – ha proseguito La Barbera – cerchiamo di tenere le nostre tecniche investigative sempre al passo con i tempi, anche grazie ad una legislazione che ci permette di intervenire in maniera tempestiva e con misure idonee. E’ fondamentale, comunque, puntare alla prevenzione. E questo può avvenire solo con la collaborazione di società e aziende che operano sul web”.
L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE – A ribadire quanto sia fondamentale l’opera di prevenzione anche Francesco de Sanctis, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, che ha invitato i giovani ma soprattutto i loro genitori a prestare maggiore attenzione. “Perché bisogna controllare cosa fanno i nostri ragazzi quando ormai, quotidianamente, passano gran parte del tempo sulla Rete. I pericoli del web sono sotto gli occhi di tutti. Ne leggiamo tutti i giorni. Atrocità e reati che inorridiscono”.
E QUANDO PREVENIRE NON BASTA? Ma quando la prevenzione non basta, allora cosa bisogna fare, come bisogna comportarsi?
– Il suggerimento arriva direttamente da Pietro Forno, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano. “Non tenetevi le cose per voi. Parlatene con qualcuno. Un adulto di cui vi fidiate e che vi possa consigliare – l‘invito del procuratore -. Parlatene con gli insegnanti, con i genitori, con i genitori di qualche amico con i quali avete più confidenza. Però, parlatene. Queste persone potranno presentare delle segnalazioni all’autorità giudiziaria. Nessuno più delle forze di Polizia ha gli strumenti per accertare la verità”.
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S.P.
Foto: Poliziadistato.it