Condanna giovani writers stranieri Milano, sentenza importante dopo la devastazione dei Black Bloc
Alla fine, è il caso di dirla, l’hanno pagata davvero cara: 6 mesi di reclusione e, soprattutto, un risarcimento di 6 mila euro all’Atm. È quanto stabilito dal giudice delle direttissime Monica Amicone chiamata ad esprimersi sul caso dei tre writer stranieri – due grafici di 21 e 22 anni cittadini della Svizzera tedesca e un giardiniere belga di 25 anni, sorpresi nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorsi ad imbrattare alcuni treni della metropolitana milanese presso il deposito di San Donato, nell’hinterland meneghino. Una sentenza, a pochi giorni dallo scempio dei black bloc del 1° maggio nel capoluogo lombardo, quantomai perentoria e, presumibilmente, benaugurante.
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ATM: “SIAMO SODDISFATTI, RICONOSCIUTO IL DANNO” – Il procedimento, svoltosi con rito abbreviato secondo i desideri dei tre imputati, ha visto riconoscere per la prima volta un risarcimento ad Atm – costituitasi per l’occasione parte civile – per l’imbrattamento di alcuni vagoni.
– «Siamo soddisfatti – ha spiegato l’avvocato Paolo Grasso, rappresentante legale della municipalizzata milanese -, perché è stato riconosciuto il danno con un risarcimento immediatamente esecutivo». I tre teppisti, tra l’altro, si erano visti sequestrata l’auto con cui erano arrivati in Italia e ora, dopo la sentenza, potrà essere pignorata e venduta per coprire l’ammontare del risarcimento.
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TAPPA ITALIANA DI UN TOUR EUROPEO – La ricostruzione delle vicenda operata dal pubblico ministero Elio Ramondini, che lo scorso marzo aveva chiesto pene fino a un anno e due mesi di reclusione per i writer, ha portato alla luce l’appartenenza dei tre giovani ad una cosiddetta “crew” tedesca.
– Il blitz italiano sarebbe stato solo una tappa di un “tour europeo”, come definito dallo stesso Ramondini, che la settimana prima aveva portato alle scorribande di Berna, Roma e Barcellona. I tre erano venuti a Milano in auto attraverso il confine svizzero per tracciare i loro graffiti sui treni della metropolitana. La perquisizione della loro vettura aveva inoltre portato al rinvenimento di diverse bombolette spray, macchine fotografiche e zainetti.
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LA SENTENZA PER DIRETTISSIMA – Nella giornata di ieri, il giudice della direttissima, riqualificando il reato di danneggiamento in deturpamento e imbrattamento ha così condannato due dei imputati – accusati anche di resistenza a pubblico ufficiale, – rispettivamente a 6 mesi e a 4 mesi e 20 giorni di reclusione. Il terzo imputato, invece, se l’è cavata con una multa di 600 euro.
– Il giudice ha anche dichiarato “l’inefficacia delle misure di divieto di dimora a Milano che erano state inflitte a due degli imbrattatori, data la sospensione condizionale delle pene”.
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S.P.