Il crollo: l’ex assessore Piergianni Prosperini tenta il suicidio
Arrestato il 16 dicembre 2009 con l’accusa di corruzione e attualmente agli arresti domiciliari, l’ex assessore al Turismo della Regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini, si è procurato intorno alle 8 di stamattina delle ferite ai polsi e alle caviglie.
Immediata la chiamata della moglie al 118, e il successivo trasporto all’ospedale San Carlo di Milano.
I medici hanno assicurato che Prosperini non è in condizioni gravi; non è ancora stato accertato quale oggetto abbia utilizzato per causarsi le ferite (la polizia sta compiendo accertamenti nella sua abitazione di Corso Garibaldi).
Ritrovate anche 3 lettere che il politico aveva indirizzato alla magistratura, alla moglie e alla figlia; è in particolare a quest’ultima che Prosperini chiede “scusa per il gesto”, spiegando come “il suicidio sia un atto da non condannare moralmente”.
Prosperini era stato rilasciato il 16 marzo scorso dal carcere di Voghera, dopo che la sua richiesta di patteggiamento era stata accolta dalla procura ed era stato raggiunto un accordo per 3 anni e 5 mesi di reclusione per aver incassato una tangente da 230 mila euro su un appalto da 7,2 milioni di euro. Insieme a lui arrestato anche patron del gruppo Profit-Odeon Tv Raimondo Lagostena e il consulente pubblicitario Massimo Saini. Secondo l’accusa, infatti, la tangente avrebbe avuto lo scopo fare aggiudicare l’appalto proprio al gruppo televisivo di Lagostena per trasmissioni sul turismo regionale
Le autorità stanno inoltre indagando su un presunto traffico di armi e munizioni che Prosperini avrebbe condotto verso l’Eritrea, in elusione ai controlli internazionali e agli embarghi.
In una recente intervista a Telelombardia Prosperini aveva dichiarato: “Adesso torno a casa, mi rimpannuccio, e credo che l’esperienza politica sia terminata, faremo altro, abbiamo molte altre prospettive. Francamente con la politica non sei in mano tua e allora può succedere di tutto”