Ricetta elettronica: novità, istruzioni, vantaggi, critiche, cambiamenti per medici, farmacie e pazienti
Dal 1° marzo è ufficialmente a regime la nuova ricetta elettronica nazionale, detta anche dematerializzata, che va a sostituire integralmente il vecchio foglio a tinte rosse e bianche. La tecnologia arriva anche in questo campo della medicina di base: per il medico sarà sufficiente collegarsi a una piattaforma informatica in cui inserirà i dati del paziente tramite tessera sanitaria e su cui caricherà la prescrizione che sarà così visibile presso tutte le farmacie d’Italia. Ma la resistenza al cambiamento farà si che, almeno fino al 2017, gli italiani riceveranno comunque un foglietto in accompagnamento da presentare al farmacista per evitare disguidi e complicazioni.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO – La ricetta dematerializzata, più comunemente definita come ricetta elettronica, è l’esito di un progetto iniziato con la legge 326/2006 che ha introdotto la ricetta cartacea, la tessera sanitaria e l’obbligo, prima per le farmacie e poi anche per i medici, di invio dei dati di tutte le ricette.
– Un processo che ha coinvolto numerosi soggetti: farmacisti, medici, organizzazioni di categoria, ma anche ASL, Regioni, Agenzia delle Entrate ed Inps. Un progetto volto a razionalizzare la concretezza delle prescrizioni, monitorando e sorvegliando sulla loro appropriatezza.
– Il fine ultimo della ricetta elettronica è proprio quello di verificare l’appropriatezza delle prescrizioni stesse, ma anche il monitoraggio della spesa farmaceutica e specialistica a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
– Se fino ad ora farmacie e medici erano in grado di inviare, in totale autonomia, le ricette erogate ogni anno, che per la curiosità sono circa 600 milioni in tutta Italia, l’obiettivo della ricetta elettronica è far si che lo stesso invio possa essere sincronizzato con prescrizione del medico da una parte ed erogazione della farmacia dall’altro, andando progressivamente ad eliminare tutti i supporti cartacei fino ad ora indispensabili.
COME FUNZIONA LA RICETTA ELETTRONICA? – Il funzionamento è molto semplice e modificherà le tradizionali abitudini non solo di medici e farmacisti, ma anche degli assistiti.
Cambiamenti per i medici:
– Non riceveranno più i blocchi di ricette cartacee, ma unicamente una serie di numeri di ricette elettroniche (NRE) che saranno prodotti univocamente dal sistema di gestione centrale e che verranno assegnati alle Asl.
– Per prescrivere un farmaco o una visita specialistica, il medico non dovrà far altro che collegarsi al sistema gestionale, aprire un “ticket” con un numero di ricetta elettronica, associare il codice fiscale dell’assistito e completare direttamente online la prescrizione del farmaco o della visita specialistica.
– A questo punto sarà il medico stesso a stampare all’assistito un “promemoria” che riporterà il numero di ricetta elettronica, il codice fiscale, eventuali esenzioni e, ovviamente, la prescrizione.
– Il promemoria servirà all’assistito per poter ottenere l’erogazione della prescrizione in qualunque farmacia, anche in assenza di linea o in presenza di qualunque errore di server.
Cambiamenti in farmacia:
– Qui il discorso si fa molto più semplice. Per l’assistito sarà sufficiente recarsi in una farmacia che si collegherà al sistema mediante le chiavi d’accesso, ossia il numero di ricetta elettronica e il codice fiscale, per accedere direttamente alla ricetta dematerializzata ed erogare la prescrizione.
– La farmacia chiuderà il cerchio di controllo e monitoraggio inviando al server i dati relativi all’erogazione, ossia il prezzo del farmaco, il ticket e gli sconti in favore del Sistema Sanitario Nazionale. Stesso discorso per la prescrizione di visite specialistiche.
– Almeno fino al 2017 sarà in circolazione il “promemoria” che consentirà comunque di erogare farmaco o visita specialistica in assenza di connessione Internet o di errore al server e/o al terminale.
DIFFICILE TROVARE DEGLI SVANTAGGI – C’è chi come Giacomo Milillo, Segretario Nazionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), annuncia pesanti svantaggi derivanti dall’introduzione della ricetta elettronica: “Dietro i vantaggi della materializzazione si cela però un rovescio della medaglia. Qualcuno ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket, adesso anche quelli di erogabilità e appropriatezza e quant’altro dovremo verificare”.
– Nonostante la resistenza al cambiamento della Fimmg, appaiono evidenti i vantaggi che si celano dietro la dematerializzazione della ricetta come, ad esempio, la possibilità di poter usufruire della stessa in qualunque posto, cosa non possibile adesso.
– Certo, ci sono ancora dei punti da perfezionare come la possibilità di utilizzo dello stesso sistema da parte del medico sostituto o come gestire eventuali problemi di connessione da parte del medico al fine di evitare il protrarsi di code nello studio, ma sembra un cambiamento generazionale assolutamente imprescindibile.
Matteo Torti