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Genoa Inter 0 a 1 recupero Serie A undicesima giornata, è GiapponInter

Ranieri, nel recupero contro i rossoblu di Genova, lancia il giovane Poli e si trova costretto a rinunciare a Ranocchia e Maicon. In difesa spazio a capitan Zanetti e Nagatomo con, in mezzo, Lucio e Samuel. A centrocampo quartetto composto da Faraoni, Poli, Thiago Motta e Cambiasso, mentre avanti spazio al duo Milito e Pazzini. Ennesima bocciatura per Zarate ed Alvarez, mentre Forlan, dopo oltre due mesi, trova spazio in panchina.

 

Il match inizia con ritmi piuttosto lenti e per vedere un’azione offensiva bisogna attendere fino al 7’ quando Pazzini, su lancio di Thiago Motta, viene fermato in fuorigioco dalla terna arbitrale guidata da Banti di Livorno.

 

Al 13’ altra giocata dei neroazzurri: Pazzini fa da sponda per Milito che, al volo, scaglia un destro. Kaladze devia in angolo, nonostante la battuta dell’argentino non fosse delle migliori. La partita fatica a decollare: l’Inter manovra bene e con ordine, tuttavia fatica ad imbeccare le punte senza affidarsi a lanci lunghi. La mancanza di un Coutinho o, meglio, di Sneijder si fa sentire.

 

Partita che si risveglia al 30’ quando Nagatomo, dall’out di sinistra, mette in mezzo un buon pallone; all’appuntamento non arriva nessuno, se non Poli che dal limite dell’area calcia malissimo.

 

Nuova occasione tre minuti dopo: sugli sviluppi di un corner volo di Frey per disinnescare il colpo di testa di Samuel. Kaladze tenta di spazzare la palla, tuttavia finisce per regalarla a Milito che, dall’area piccola, spara incredibilmente addosso al portiere francese. Altro gol divorato, in questa stagione, dalla punta neroazzurra.

 

Al 36’ Milito, tutto solo davanti a Frey, viene fermato da dietro da Granqvist; Banti fa cenno di proseguire; errore del “fischietto” livornese che, nell’occasione, avrebbe dovuto fischiare fallo dal limite e sventolare un cartellino “arancione” al difensore genoano.

 

Sembra un buon momento per gli uomini di Ranieri che, però, non riescono a concretizzare e graziano nuovamente un Genoa che, in questa prima frazione di gioco, non è arrivato ad indirizzare nemmeno un tiro verso la porta difesa da Julio Cesar.

 

Il primo tempo si chiude con un’altra interessante opportunità per il Biscione: al 46’ Lucio crossa in mezzo con l’esterno e trova una pronta deviazione di Nagatomo che, fiacca fiacca, si spegne a pochi centimetri dal palo difeso da Frey.

 

La ripresa inizia subito con un cambio: Ranieri si accorge della necessità di legare meglio il centrocampo e l’attacco e decide di inserire l’argentino Alvarez al posto del giovane Faraoni; prestazione con troppa sufficienza per lui nel primo tempo. Anche Malesani, al 49’, definisce la prima sostituzione: dentro Pratto per l’evanescente Ze Eduardo.

 

Al 55’, alla prima vera occasione del Grifone, si gonfia la rete di Julio Cesar: punizione dalla sinistra di Miguel Veloso e colpo di testa di Granqvist che finisce in rete. L’arbitro annulla per un fuorigioco millimetrico.

 

Al 59’ secondo cambio per i padroni di casa: fuori Konstant e dentro Jankovic; un minuto dopo prima ammonizione per il neoentrato Alvarez. Ma quando tutto sembrava complicarsi arriva il vantaggio per l’Inter: al 67’ cross dalla sinistra di Alvarez, dormita colossale della retroguardia rossoblu, e colpo di testa di Nagatomo sul quale Frey non può nulla.

 

Subito dopo il vantaggio, Ranieri decide la seconda sostituzione: è il turno di Obi che subentra a Poli. Il giovane ex blucerchiato, dopo un inizio positivo, si è un po’ spento ed è apparso poco nel vivo del gioco. A suo favore gioca il fatto che quelli odierni erano praticamente i primi minuti con la casacca neroazzurra.

 

Al 70’ Pazzini ha, tra i suoi piedi, l’occasione del raddoppio: l’attaccante italiano, dentro l’area di rigore, cerca di mandare fuori tempo Moretti e poi calcia a botta sicura. Frey si salva deviando con i piedi.

 

Nuova opportunità sessanta secondi dopo: questa volta Pazzini si traveste da assist-man e serve, dall’out di destra, Milito che, in spaccata, non si fa trovare pronto con l’appuntamento alla rete. Al 74’ Malesani si gioca l’ultima carta: fuori il rossonero Merkel e dentro “l’airone” Caracciolo.

 

Nuova fiammata degli ospiti al 78’ che in contropiede vanno vicino al raddoppio con Alvarez: l’argentino duetta a centrocampo con Thiago Motta e, dai 30 metri, calcia un bel sinistro che Frey spegne sul palo.

 

Il Genoa reagisce al 79’: bella azione avvolgente con Marco Rossi che, dal limite dell’area, calcia di destro; Thiago Motta, in scivolata, alza in angolo. Il tecnico testaccino non cerca di difendere il risultato e, a dieci minuti dal termine, manda in campo Forlan per il solito Milito sprecone.

 

Nell’ultima decade di minuti succede poco e nulla se non uno svenimento, in panchina, di un ragazzo della Primavera del Genoa aggregato, oggi, alla Prima squadra. Ma nel recupero ottima occasione per pareggiare per il Grifone che con Rossi prima e Veloso poi “sbattono” contro la testa di Nagatomo ed i pugni di Julio Cesar.

 

Ranieri, dopo la vittoria contro la Fiorentina, mette in cassaforte altri tre punti e risale a quota 20, al sesto posto in classifica.

 

La zona retrocessione è lontana una settimana e sei punti; domenica altra trasferta insidiosa in quel di Cesena contro una squadra che, con l’arrivo di Arrigoni e la rinascita di Mutu, ha sconfitto il Palermo.

 

Matteo Torti

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