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Infortunio Diego Milito Inter, analisi e futuro per l’argentino, spunta Baros

“C’era l’1% che potesse succedere, è un infortunio estraneo a quelli che erano i suoi problemi”; non usa mezzi termini Andrea Stramaccioni nel post partita di Inter – Cluj per analizzare il grave infortunio occorso a Diego Milito: lesione al crociato anteriore e al collaterale esterno con interessamento della capsula. I tempi di recupero sono infiniti: 6 mesi di stop prima di riprendere l’attività. Stagione conclusa ed inizio della prossima a rischio. A 34 anni non sarà facile riprendersi. Cosa farà ora l’Inter? Vale la pena di prendere un sostituto? Facciamo chiarezza.

 

QUEL MALEDETTO SETTIMO MINUTO – Con Guarin e Cassano sicuri della titolarità, l’unico dubbio che aleggiava nella mente di Stramaccioni nel pre-match contro il Cluj era proprio quello se affidarsi a Milito, appena rientrato, o a Palacio.

– La scelta, motivata con la necesistà di avere una maggiore presenza nell’area di rigore avversaria, è ricaduta sul primo. Dopo soli sette minuti, però, il piede del Principe si pianta nel terreno ed il ginocchio sinistro compie un’innaturale torsione.

– Inizialmente si pensa di un trauma distorsivo all’articolazione, poco dopo si comprende la reale gravità dell’infortunio: lesione al crociato anteriore e al collaterale esterno con interessamento della capsula.

– Stramaccioni, quando nel post-partita annuncia la diagnosi, è visivamente commosso; Moratti, nella giornata di ieri, commenta così la vicenda: “L’infortunio di Milito oltre ad essere grave da un punto di vista sportivo è un grandissimo dispiacere nei suoi confronti per l’entusiasmo che il giocatore aveva ritrovato e la sua professionalità. Ieri è stata una sberla spaventosa”.

 

UN GIOCATORE DECISIVO – Arrivato ad Appiano Gentile nell’estate del 2009 all’età di 30 anni, l’ex Genoa non fatica a ritagliarsi uno spazio importante nel cuore dei tifosi interisti.

– La colonia argentina lo accoglie e bene e lui è subito decisivo: nella sua prima stagione gol decisivo in finale di Coppa Italia contro la Roma, gol scudetto contro il Siena e doppietta decisiva in finale di Champions League contro il Bayern Monaco.

– Con i neroazzurri conquista ogni trofeo possibile, ad eccezione della Supercoppa Europea; e, ad oggi, lo score è impressionante: 73 reti in 153 partite disputate con una media di un gol ogni 2,09 match.

 

QUANDO SEGNA L’INTER VINCE – La serie positiva dell’argentino continua nella stagione in corso; fin qui, in Serie A, ha disputato 20 partite siglando 9 reti, di cui due nel match vinto contro la Juventus a Torino.

– Impressionante la statistica: negli otto match in cui Diego è andato a segno, i neroazzurri hanno sempre vinto; è successo contro Pescara, Torino, Fiorentina, Bologna, Sampdoria, Juventus, Napoli e, domenica scorsa, Chievo.

– Numeri molto eloquenti anche se si confrontano i match giocati dall’argentino ed i punti fatti dalla squadra di Stramaccioni: senza di lui solo 2 punti conquistati in 4 match (media di 0,5 punti a partita); con lui, invece, 41 punti in 20 match (media di 2,05 punti a partita).

 

E ORA? COSA FARE? – “Non credo che la squadra adesso possa crollare e credo che questo dia più forza per far bene perché certi infortuni aggregano. Bisogna continuare a pedalare e far bene”: Moratti cerca di spronare i suoi, ovviamente scossi dall’infortunio del loro bomber, ma le ripercussioni ci potranno sicuramente essere.

– L’assenza di Milito priva Stramaccioni dell’unica prima punta attualmente in rosa; in avanti l’Inter ha giocatori di grande tecnica, Cassano, Palacio ed Alvarez, ma avendo ceduto Livaja all’Atalanta nell’operazione Schelotto non ha più il “bomber d’area di rigore”.

– L’acquisto di Rocchi, preso ad inizio gennaio proprio come vice-Milito, non ha convinto nessuno; tant’è che fino qui, l’ex Lazio, ha disputato la pochezza di 132 minuti senza mai rendersi protagonista di qualche azione positiva.

 

BAROS? NO, GRAZIE – Come capita sempre quando si fa male un big, anche giovedì sera si è scatenata la rincorsa ad un possibile sostituto. Il mercato è chiuso, ma le società possono acquistare giocatori svincolati.

– Il nome che è uscito sulla carta stampata è quello di Milan Baros, 32enne ceco svincolatosi pochi giorni fa dal Galatasaray dopo un’esperienza in terra turca durata 4 anni e mezzo ed in cui ha messo a segno 61 reti in 105 presenze.

– I numeri turchi di Baros sono sicuramente interessanti, ma certamente non in linea e non replicabili con le forze in campo nella Serie A italiana; Baros, probabilmente, è quello dei 27 gol segnati con il Liverpool in 107 incontri e quello delle 7 reti con cui ha condito le 31 apparizioni con il Lione.

– Tralasciando l’aspetto burocratico, il suo eventuale arrivo infatti sarebbe subordinato ad un consenso della FIGC, ha veramente senso portarsi in rosa un doppione di Rocchi? Noi crediamo di no.

 

TOCCA A STRAMACCIONI – Il compito più arduo, ora, tocca a Stramaccioni; il tecnico romano, dopo aver utilizzato il 3-5-2 ed il 4-3-3 dovrà inventarsi un nuovo schieramento capace di far rendere al meglio la sua Inter.

– Un’idea potrebbe essere un 4-2-3-1 in grado di fornire solidità in difesa, con Cambiasso e Gargano in mezzo al campo ed un trio formato da Cassano, Kovacic e Guarin a supporto di Palacio.

 

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Matteo Torti

foto: wikipedia.it

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