Ancelotti al Milan parola di Berlusconi, a breve il divorzio dal Real Madrid
Non ha certo usato mezzi termini Silvio Berlusconi quando, nel pomeriggio di ieri, ha parlato del suo Milan ad un emittente partenopea annunciando l’imminente ritorno di Carlo Ancelotti. Un ritorno di cuore, un ritorno legato ad affetti, amicizia e stima reciproca. Un ritorno che, per molti, sa di speranza utopica. Cosa c’è di vero nelle parole di Berlusconi?
L’ANCELOTTI-BIS – “Se il Real lo lascerà libero ci sarà un suo ritorno al Milan, credo che sarà un ritorno positivo. Sono legato a lui da una forte amicizia personale”. Quelle pronunciate ieri da Silvio Berlusconi sono parole che hanno regalato emozioni positive ai tifosi rossoneri.
– Emozioni, ricordi, speranze di tornare un grande club, una squadra in grado di mettere paura e pressioni alle big d’Europa. Insomma, di ritornare il Milan che tutto il Mondo ha conosciuto, apprezzato e ammirato negli scorsi anni.
– “Io non sono per i ritorni, ne abbiamo già avuti in passato (Sacchi e Capello ndr) e non hanno funzionato. Però sono legato a Carletto da una forte amicizia personale. Avrà anche degli assistenti personali che lo asseconderanno”.
L’ADDIO AL REAL TRA POCHE ORE – Fuori dalla Coppa del Re, eliminato dalla Champions League e rimasto a bocca asciutta anche in Liga. La seconda stagione di Ancelotti al Bernabeu non è stata certo esaltante.
– E si sa, nelle grandi squadre i successi si dimenticano in fretta. E così è successo anche a Florentino Perez che, al termine della semifinale contro la Juventus, ha preso la decisione: via Ancelotti e dentro uno tra Klopp e Benitez.
– Una decisione che non convince i tifosi del Real che a Carletto devono ancora la vittoria lo scorso anno della decima Champions League, record assoluto nella storia del calcio.
– Ma la macchina di Florentino Perez si è già messa in moto. Bronzetti è arrivato a Madrid per trattare la buonuscita del tecnico italiano e già tra poche ore potrebbe arrivare il comunicato ufficiale dei blancos in cui si specifica la fine del rapporto con Carletto.
TUTTO FATTO? – Insomma, a sentire Berlusconi sembra che il ritorno di Carletto sulla panchina rossonera sia praticamente cosa fatta. Ma l’annuncio stride con la realtà; e stride tanto dal punto di vista economico, quanto da quello sportivo.
– Siamo sicuri che il Milan avrà le armi economiche per convincere Carletto in termini di ingaggio? Al Real Madrid percepisce 6 milioni di euro netti all’anno, mentre il Diavolo sembra non poter andare oltre i 2,5 milioni di euro netti.
– E poi c’è il discorso tecnico. Quanto sarà ambizioso il progetto che Silvio Berlusconi sottoporrà ad Ancelotti per convincerlo a tornare a Milanello? L’amicizia c’è, la stima anche, ma passare da allenare Casillas, Bale e Cristiano Ronaldo a Mexes, Van Ginkel e Honda non è certo facile.
LA CAMPAGNA TRASFERIMENTI (O FORSE ELETTORALE) – Trattandosi di annunci e trattandosi di uomo politico, inevitabile associare la campagna trasferimenti dei rossoneri con annunci con fini elettorali.
– La realtà, purtroppo per i rossoneri, è che al ritorno di Carletto sulla panchina rossonera non ci crede nessuno. Probabilmente nemmeno Berlusconi ci crede visto che, poco dopo, ha spiegato la situazione economica del mercato e le conseguenze che questa genera sulla gestione del Milan.
– “La situazione in merito alla mia ricerca di imprenditori stranieri che possano entrare nel Milan è molto chiara. Nel calcio in questi anni sono entrati i petrodollari, il Paris Saint-Germain riceve ogni anno 250 milioni dal Qatar, una famiglia da sola non può competere con queste spese. I top player hanno quotazioni da 50 a 100 milioni, io nel Milan ho speso un miliardo e 600 milioni in questi quasi trenta anni. Oggi le condizioni dell’economia e quindi anche delle mie imprese non sono tali da potermi consentire di continuare questa condizione e soprattutto i soldi dovrebbero aumentare di molto per il livello dei costi che il calcio ha raggiunto con l’ingresso di questi nuovi protagonisti”.
– Parole, quelle riportate nelle righe precedenti, che spiegano il perché il Milan non possa presentare un progetto ambizioso ad Ancelotti e che spiegano il conseguente perché Ancelotti molto difficilmente potrà tornare ad essere il numero uno a Milanello.
LA SMENTITA DI ANCELOTTI – Nella serata di ieri, dopo la vittoria per 7 a 3 contro il Getafe, è arrivata la smentita dello stesso Ancelotti che ha dichiarato: “O resto al Real, o mi fermo un anno”.
ANCELOTTI, MA PRIMA IL TORINO – Il caso Ancelotti potrebbe avere ripercussioni negative, semmai fosse ancora possibile, sul Diavolo che tra poche ore si trova a dover affrontare il Torino in una partita di fine stagione priva di significato, almeno per i rossoneri.
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Matteo Torti