Rom Forlanini Milano, a 2 mesi da intervento & promesse del Comune, la verifica di CronacaMilano: tutto è come prima. Anzi, peggio
Per i residenti del quartiere Forlanini sembrava che la giornata del 5 luglio scorso, giorno in cui è avvenuto il tanto agognato sgombero del campo rom abusivo tra via Gatto e via Cavriana, dovesse mettere fine alla tormentata convivenza con i vicini nomadi. Nei mesi precedenti, erano state centinaia le segnalazioni dei cittadini, giunte alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it) per denunciare l’accattonaggio, i numerosi furti, e le aggressioni, i danneggiamenti alle automobili, le invasioni di proprietà privata, e altri eventi di microcriminalità che continuavano a perpetuarsi nella zona. L’intero quartiere era piombato nell’incubo di ritrovarsi scooter e auto rubati, i cristalli delle vetture rotti o, peggio ancora, la propria abitazione violata. I protagonisti, il più delle volte, proprio gli abitanti del campo rom in questione, spesso “pizzicati” nelle loro scorribande dagli stessi residenti del quartiere.
Il tutto fintanto che, l’amministrazione comunale, forse obbligata dall’imminente cantierizzazione di viale Forlanini per i lavori della metropolitana MM4, non ha potuto fare altro che recepire il malcontento dei residenti mettendo in sicurezza l’area abusivamente occupata. E così, la mattina del 5 luglio, grazie ad un intervento concordato con la Questura milanese e realizzato dalla Polizia locale in collaborazione con la Polizia di Stato e i Carabinieri, il campo abusivo di via Gatto-Cavriana è stato smantellato. Lo stesso giorno, altri tre micro insediamenti, di cui uno presente nell’attigua ex polveriera dell’Aeronautica sul viale Forlanini, una grande area demaniale dismessa, erano stati sgomberati.
Delle circa 200 persone occupanti le suddette aree, però, solo in 20 avevano accettato le soluzioni abitative alternative proposte dalla Protezione civile, disilludendo forse i responsabili della giunta arancione, in particolare l’assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli, sulla reale voglia di integrazione (ed aiuto) da parte della popolazione rom.
Tuttavia, secondo gli allora trionfanti Granelli e il suo collega, il giovane assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino, l’allontanamento era stato svolto con professionalità e dimostrava come fosse “possibile contrastare il degrado offrendo alle persone soluzioni dignitose, senza dividere le famiglie, e avviando percorsi di integrazione“. Insomma, battaglia vinta.
Oggi, 5 settembre 2012, a due mesi esatti da quel giorno, vogliamo tirare le somme. E il quadro che abbiamo davanti, non è molto lusinghiero. Probabilmente, il trionfalismo iniziale che aveva accompagnato l’operazione della giunta Pisapia, dovrà lasciare il passo ad un più cupo pessimismo riguardo la sua reale efficacia.
Come aveva previsto la nostra Redazione, infatti, a pochi giorni dallo sgombero, basandosi su precise fotografie che mettevano nero su bianco come si stava evolvendo la situazione, un gran numero di rom ha rioccupato l’area dell’ex polveriera dell’Aeronautica. Del resto, come già ci avevano segnalato alcuni residenti addirittura la sera stessa dello sgombero di inizio luglio, un piccolo gruppo di nomadi aveva ripreso possesso dell’area con soluzioni abitative di emergenza.
Col trascorrere delle settimane, però, il traffico nel nuovo campo si è fatto via via più movimentato. Le tende di fortuna e i ripari di cartone hanno lasciato il posto a baracche di lamiera. Perfino alcuni frigoriferi a colonna sono stati trasportati fin dentro il campo per sopravvivere alla torrida estate. E, stoicamente, sfidando il caldo da record di agosto e le piogge torrenziali degli ultimi giorni, una nuova popolazione rom, formata da circa una trentina di individui, distinta in due insediamenti distanti circa 50 metri l’uno dall’altro (come dimostrano le foto panoramiche inviateci da un lettore), ha nuovamente colonizzato l’area.
Una delle aree in questione, tra l’altro, è caratterizzata dalla presenza di alberi e sterpaglia in quantità, facilmente soggetta ad incendi. Da ricordare, a tal proposito, l’incendio scoppiato nel campo di via Bonfadini (sempre in zona Forlanini-Mecenate) del 26 agosto, provocato da una sventurata grigliata.
C’è da chiedersi, quindi, come sia possibile permettere che essere umani, che già vivono in precarie condizioni igienico sanitarie, possano continuare a stanziare in questo ampio spazio verde che costeggia il viale Forlanini, senza mettere in pericolo la propria e l’altrui incolumità, e contravvenendo, non ultimo, alla legalità.
La risposta la lasciamo volentieri al signor Marco Granelli: assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile e Volontariato di Milano.
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S.P.