Consulta rom a Palazzo Marino Milano, 3 le richieste al sindaco Pisapia, la prima è lo STOP agli sgomberi, chiesto da gruppi nomadi regolari e irregolari
Sabato 2 luglio 2011, per la prima volta dopo svariati anni, rom e sinti di campi nomadi regolari e irregolari si riuniranno a Palazzo Marino in una Consulta, sedendosi ad un unico tavolo.
MARTEDì SCORSO IL PRIMO INCONTRO TRA PISAPIA E LA CONSULTA ROM – Il sindaco Pisapia ha già tenuto un incontro, lo scorso martedì, con 12 nomadi membri della nuova Consulta “rom”, nata ufficialmente il 17 giugno.
- All’incontro era presente anche il neo assessore alla Sicurezza Marco Granelli, succeduto a Riccardo De Corato.
- Solo di 10 giorni fa le dichiarazioni di Granelli circa i 6 sgomberi appena eseguiti dalla nuova giunta all’interno del parco Cassinis (allontanati 60 rom), in via Sant’Arialdo (30), in viale Toscana (25), in via Toledo (17), in via Medici del Vascello (12) e via Vittoriani (30).
- In tale occasione Granelli si era detto contro alla “politica degli sgomberi come soluzione” e, come già messo in atto dal suo predecessore De Corato in molte zone di massimo rischio, come al campo di via Triboniano, aveva parlato dell’importanza di monitorare le zone per “evitare preventivamente lo stanziamento di roulotte e camper”.
LA NUOVA LINEA DI PALAZZO MARINO: UNA POPOLAZIONE PACIFICA DISCRIMINATA DA PREGIUDIZI – In attesa di quanto si dirà il 2 luglio, chiarissima è intanto la nota divulgato da Palazzo Marino, dove si legge che l’apertura della nuova Amministrazione comporta la “soluzione dei problemi che in questi ultimi 5 anni non si sono voluti affrontare, preferendo fomentare la paura nei confronti di una popolazione pacifica e numericamente irrilevante (secondo il censimento del Prefetto di Milano sono circa 2000, di cui 800 irregolari, i rom e i sinti) facendo crescere pregiudizi, discriminazione e sentimenti razzisti».
LA RIDUZIONE DEI CAMPI OTTENUTA DALLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE – La politica applicata dal centrodestra agli sgomberi, infatti, ha lasciato risultati chiari, anche se contestati nel loro effetto:
- una presenza di nomadi che, come definita ora dalla nuova giunta comunale, è “numericamente irrilevante”, poiché da 10.000 nella sola Milano, in 3 anni è scesa a 2.200 soggetti in tutta Milano e Provincia,
- la riduzione dei campi abusivi (scesi da 45 a 9),
- la riduzione dei campi autorizzati (scesi da 12 a 8),
- la contestuale asportazione di circa 8mila tonnellate di rifiuti dalle aree occupate dalle comunità nomadi.
LE RICHIESTE DELLA CONSULTA, COME PRIMA COSA STO AGLI SGOMBERI – Ora, però, le richieste avanzate dalla Consulta Rom e rispetto alle quali l’Amministrazione Pisapia divrà rispondere con chiarezza e coerenza sono le seguenti:
- stop agli sgomberi,
- ridiscussione del piano Maroni e dell’uso dei fondi stanziati dall’Unione Europea
- la valorizzazione delle risorse umane rom e sinti nella gestione organizzativa ed economica delle realtà presenti sul territorio comunale e nell’attività di scambio sociale e culturale con le istituzioni e la cittadinanza.
IL COMMENTO DELA VICEPRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ROM INSIEME – Secondo Dijana Pavlovic, attrice serba di etnia rom, vicepresidente della Federazione «Rom e Sinti Insieme» e promotrice dell’iniziativa, si tratta di un segnale di grande importanza, in risposta ai 540 sgomberi eseguiti dall’ex vicesindaco Riccardo de Corato, molto spesso chiamato ad intervenire dagli stessi residenti, preoccupati per la propria sicurezza e desiderosi del ripristino della sicurezza delle proprie zone abitative.
- “Si è conclusa una politica che non aveva sortito nessun risultato – ha detto Dijana Pavlovic – se non costi sociali altissimi e un grande dispendio di denaro pubblico».
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Di Redazione