Limiti contanti in Italia e nel resto d’Europa, info paese per paese
Le vacanze sono già iniziate da qualche settimana e l’economia si adegua: con il decreto competitività sono cambiate alcune misure che regolano l’utilizzo del contante per gli stranieri che fanno acquisti in Italia. Cosa stabilisce questo decreto? Semplice: le persone fisiche aventi cittadinanza e residenza in un Paese Ue o appartenente allo Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), possono applicare agli acquisti effettuati in Italia il limite al contante che vige nel loro Paese.
LA MISURA NEL DL COMPETITIVITA’ – Il maxi emendamento al decreto competitività porta anche aspetti positivi, come quello che regola il limite dei contanti per acquisti effettuati in Italia da parte di stranieri.
– Se prima la regola prevedeva un limite al contante per gli stranieri di 15.000,00 euro, ora il tetto è stato reso variabile in base a ciò che si applica nel Paese d’origine per tutte quelle persone fisiche che hanno cittadinanza e residenza in uno dei Paesi appartenenti all’Unione Europea o allo Spazio economico europeo, come Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
– Questa nuova regola si applica a tutte le spese sostenute presso esercizi di commercio al minuto, esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, per prestazioni di trasporto persone e per prestazioni alberghiere.
– Per la certezza sarà necessario attendere la definitiva approvazione alla Camera dopo il passaggio finale in Senato.
TUTTI I PRINCIPALI LIMITI ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE – Stato che vai, limite al contante che trovi. E’ proprio il caso di dirlo: ogni Paese europeo ha delle proprie regole, propri limiti e proprie modalità di applicazione. In Italia è stato il governo Monti, con il decreto legge n° 201/2011, a modificare radicalmente l’utilizzo del contante per dar seguito alle disposizioni europee sull’anti-riciclaggio riducendo la soglia massima per l’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore da 2.500,00 a 999,99 euro.
– Con il Dl. 16/2012, però, si era previsto che gli operatori del settore del commercio al minuto e agenzie di viaggio e turismo avrebbero potuto vendere beni e servizi ai cittadini stranieri non residenti in Italia, con un limite di pagamento in contante pari a 15.000,00 euro.
– Ma cosa avviene negli altri Paesi appartenenti all’Ue? Ecco la panoramica. Spagna e Francia hanno limiti meno netti: 2.500 euro nella penisola iberica e 3.000 euro tra i nostri cugini, che però riducono l’uso a 1.500 euro per gli stipendi e a 500 euro per l’acquisto di metalli.
– Limite più drastico, ma non come in Italia, in Grecia dove dal 1° aprile del 2011 tutti gli acquisti effettuati da privati possono essere pagati in contanti purché non superino i 1.500 euro di importo.
– Discorso molto diverso per Germania ed Olanda che, invece, non hanno alcuna limitazione all’uso del contante. I cittadini residenti in questi Stati, nei loro acquisti in Italia, non dovrebbero sottostare ad alcuna limitazione secondo l’articolo del maxi-emendamento al Dl competitività.
– E poi ci sono altri Paesi dove la soglia è molto alta: 13.400 in Danimarca e 15.000 euro in Belgio e Slovenia.
E GLI EXTRACOMUNITARI? – Nella primavera del 2012 è stata prevista una deroga alla soglia dei 999,99 euro di pagamento in contante per i cittadini stranieri ed extracomunitari che nei commercianti, negli esercenti e nelle agenzie di viaggio possono effettuare pagamenti in contanti fino a 15.000,00 euro.
– Per farlo, però, è necessario effettuare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, fare una fotocopia del passaporto del cliente, richiedere un’autocertificazione in cui l’acquirente attesta che non è cittadino italiano o di altri Paesi Ue o dello Spazio economico europeo.
– Infine, entro il primo giorno feriale successivo a quello dell’operazione, è necessario versare il denaro contante che si è incassato sul proprio conto corrente e consegnare all’operatore finanziario la copia della comunicazione che è stata inviata all’Agenzia delle Entrate.
IL COMMENTO, FAVOREVOLE, DI CONFCOMMERCIO – “È una misura che va nella giusta direzione – commentano da Confcommercio – perché consente alle imprese di operare con maggiore concorrenzialità. Occorre però evitare di creare confusione tra gli operatori che dovranno essere adeguatamente informati sui limiti vigenti negli altri Paesi europei
“.
– Quindi: misura utile per spronare e favorire gli investimenti in Italia, a patto che i commercianti siano adeguatamente informati su tutte le diverse soglie di utilizzo dei contanti presenti nei Paesi di riferimento.
– Confcommercio, però, precisa che “sarebbe stata preferibile una soluzione più lineare prevedendo l’individuazione di una soglia senza distinzioni di cittadinanza, come avviene negli altri Paesi europei”.
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Matteo Torti