Chi controlla le agenzie di rating? Viaggio nell’enorme conflitto di interessi che governa le ‘tre sorelle’
Vi sembra equo che la compagine societaria di Moody’s e Standard & Poor’s sia governata dai maggiori fondi di investimento a livello globale? Che ci fa Warren Buffet e la sua Berkshire Hathaway nel capitale di Moody’s? E com’è possibile che la Francia abbia la “tripla A” con Fitch, guarda caso ‘manovrata’ da un colosso francesi, e non con S&P? Di seguito tutte le risposte.
DUE PUBLIC COMPANY ED UN’AGENZIA ‘EUROPEA’ – Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch si spartiscono, insieme, il 95% della quota di mercato dei giudizi di rating.
- Le prime due sono americane e, nella più classica rappresentazione del sistema capitalistico anglosassone, possono essere viste come delle vere e proprie public company. Sono di tutti e nessuno.
- Vi è poi Fitch, utilizzata molto spesso come ago della bilancia quando le altre ‘due sorelle’ hanno giudizi simili ma non uguali, che presenta due azionisti di peso: la francese Fimalac e la statunitense Hearst Corporation.
STANDARD & POOR’S ED I FONDI DI INVESTIMENTO – Iniziamo la nostra analisi con la prima agenzia di rating per quota di mercato: 40% (dati 2006). L’agenzia di rating risale al 1941 ma, solo nel 1966, viene acquistata dal colosso dell’informazione finanziaria McGraw-Hill.
- S&P è famosa per i suoi indici di borsa: S&P 500 per gli Stati Uniti, S&P 200 per l’Australia, S&P/TSX per il Canada, S&P CNX Nifty per l’India e S&P/MIB per l’Italia.
- Non è quotata in Borsa, ma è posseduta dal gruppo McGraw-Hill, di cui azionista di maggioranza è Capital World Investement, presente sul listino dello Stock Exchange di New York.
- Entriamo nel dettaglio della compagine azionaria di S&P: il 12,45% è posseduto da Capital World Investors e poi, con percentuali comprese fra il 5,44% ed il 3,3%, da un’altra serie di importanti fondi di investimento quali BlackRock, State Street, Vanguard Group e T Rowe Price Associates.
- Vi consigliamo di segnarvi questi nomi per comprendere meglio ciò che andremo a descrivere analizzando l’azionariato di Moody’s.
MOODY’S: BUONGIORNO A CHI? A WARREN BUFFET – Proseguiamo con la seconda agenzia di rating: Moody’s società che, con base a New York, domina il 39% del mercato.
- Moody’s, dal 19 giugno del 1988 quotata al New York Stock Exchange, è stata fondata nel 1909 da John Moody, un giornalista economico interessato alla trasparenza finanziaria delle aziende. Iniziò, già dallo stesso anno di fondazione, ad assegnare valutazioni alle obbligazioni emesse dalle imprese ferroviarie degli Stati Uniti.
- E chi è il primo azionista di Moody’s? Il fondo di investimento Berkshire Hathaway. E fin qui, i più, direbbero: e che c’è di strano?! Un lieve, eufemisticamente parlando, conflitto di interessi si genera dal momento che Berkshire Hathaway è una delle holding americane più grandi del mondo. Ha un fatturato complessivo che si aggira attorno ai 100 miliardi di dollari ed il suo valore di mercato, stimato a maggio 2010 da Fortune500, è pari ad oltre 200 miliardi di dollari.
- Dove il conflitto di interessi raggiunge l’inverosimile? Quando si va a scoprire che l’amministratore delegato, nonché presidente, di Berkshire Hathaway è Warren Buffet: terzo uomo più ricco del mondo nel 2011 secondo Forbes.
- Che c’è di strano direte voi? Classe 1930, soprannominato l’oracholo di Omaha, sua città natale, Buffet viene presentato con la formula: “Ladies and Gentlemen, the legendary investor Warren Buffet”. Già questo basterebbe per comprendere l’importanza che l’imprenditore nonché economista statunitense riveste nel mondo finanziario.
- Proviamo a rendere l’arcano ancora più netto: Warren Buffet ha da sempre cercato di acquisire titoli sottovalutati per valorizzarli nel lungo periodo ed ottenere profitti incredibili.
- E dietro Warren Buffet chi troviamo? Al secondo posto, con il 10,5% del capitale detenuto troviamo Fidelity, uno dei più grandi gestori di fondi di investimento al mondo. E dopo? Un susseguirsi continuo di gente che, di lavoro, compra e vende titoli. Troviamo State Street, BlackRock, Vanguard Group, T Rowe Price Associates, Invesco e Morgan Stanley Investment. Tra questi, i primi quattro, erano presenti anche in Standard & Poor’s.
- La conclusione è netta: i più grandi gestori di fondi di investimento a livello mondiale sono azionisti di Moody’s, la seconda agenzia di rating per quota di mercato detenuta e, contemporaneamente, anche di S&P.
FITCH: QUI COMANDA LA FRANCIA – Due quartier generali, a New York e Londra, ed un capitale detenuto unicamente da due grandi gruppi.
- Viene fondata la vigilia di Natale del 1913 da John Knowles Fitch. Fin dal 1975, attraverso la fondazione del Nationally Recognized Statistical Rating Organizations, Fitch fa parte delle tre agenzie di valutazione del credito indicate dalla SEC, l’ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori.
- Ma il capitale da chi è detenuto? Per il 60% da Fimalac, che nel 1997 ha acquistato Fitch Investor Services e l’ha fusa con IBCA Limited. E per il restante 40% da Hearst Corporation.
- Una holding francese la prima ed un conglomerato mediatico il secondo. Verrebbe quasi da dire: “Con Fitch siamo salvi”.
- Non proprio; se Standard & Poor’s, nello scorso venerdì 13 gennaio 2012, ha tagliato il giudizio sul debito transalpino a ‘AA+’ e Moody’s ha dichiarato di vedere un prossimo declassamento del giudizio sulla Francia, l’unica a non aver alcun dubbio sul mantenimento della ‘tripla-A’ è, guarda caso, Fitch.
SE LA CANTANO E SE LA SUONANO – Perfino la ‘frau vertikal’ Angela Merkel si è accorta che è arrivato il momento di “cambiare la legislazione per ridurre la dipendenza degli investitori istituzionali dalle agenzie di rating”.
- Una domanda sorge spontanea: cosa ci fanno i gestori di fondi di investimento nel capitale di chi dà i voti ai bond emessi dalle società o Stati che, solitamente, un gestore di fondi di investimento compra e vende?
- La risposta è tanto semplice quanto banale: i gestori di fondi di investimento ‘stanno’ nel capitale delle agenzie di rating perché guadagnano.
- Soprattutto nei paesi anglosassoni dove i fondi di investimento sono gli investitori per eccellenza.
E SE A PENSAR MALE SI FA PECCATO … – Si potrebbe tranquillamente pensare che i gestori dei fondi di investimento ‘stiano’ nel capitale delle principali agenzie di rating per poter avere accesso ad informazioni privilegiate, venendo così meno a quel principio, dell’efficienza, fondamentale per far si che, all’interno del mercato, nessun operatore possa ottenere un sovra-profitto sfruttando l’informazione.
… ALLORA NOI PECCHIAMO – Un’illazione? No. Se io, gestore di fondo di investimento, so che una emissione verrà bocciata, vendo prima che questa sia resa pubblica.
- D’altronde sono nel capitale di colui che boccia l’emissione, volete che non abbia accesso prima di tutti a questa informazione?
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Matteo Torti