Risultato elezioni 2013, vince l’ingovernabilità
Alle 15.00 di lunedì 25 febbraio 2013 si sono chiusi i seggi di questa tornata elettorale; lo spoglio dei voti per le politiche nazionali è terminato a notte inoltrata, ma le sorprese non hanno tardato ad arrivare. Il nostro Paese si trova spaccato in tre: Camera e Senato al centrosinistra, con Palazzo Madama profondamente incerto e MoVimento 5 Stelle primo partito a livello nazionale.
RIEPILOGHIAMO – Alle 15.00 di ieri, lunedì 25 febbraio 2013, i primi instant poll parlavano di una vittoria netta e schiacciante della coalizione di centrosinistra, data in un range tra il 33 ed il 37% contro il 28-30% del centrodestra.
– Con l’arrivo delle prime proiezioni, però, si è compreso che le forze in campo erano ben diverse e, soprattutto, caratterizzate da maggior equilibrio. Tutta la serata di ieri è trascorsa con l’idea statistica di un centrodestra con più seggi al Senato, ma il risultato del Piemonte ha ribaltato tutto.
– L’incertezza che ha dominato a Palazzo Madama ha travolto anche la Camera dei Deputati, dove Bersani ha ottenuto il premio di maggioranza, conquistando il 55% dell’emiciclo ossia 200 deputati, per soli 130mila voti in più.
LE ISTRUZIONI – Nelle tabelle seguente vengono riportati, in ordine decrescente, numero e percentuale di voti presi dalle coalizioni dei sei principali candidati alle elezioni politiche 2013.
CAMERA DEL SENATO | |||
Sezioni scrutinate 60.429 su 60.431 | |||
COALIZIONE | VOTI | % | SEGGI |
Bersani Pier Luigi | 9.686.087 | 31,63 | 120 |
Berlusconi Silvio | 9.405.353 | 30,72 | 115 |
Grillo Giuseppe Piero | 7.285.261 | 23,79 | 58 |
Monti Mario | 2.797.399 | 9,13 | 16 |
Ingroia Antonio | 549.966 | 1,79 | – |
Giannino Oscar Fulvio | 278.594 | 0,90 | – |
Elettori = 42.271.957 | Voti totali = 30.616.302 |
CAMERA DEI DEPUTATI | ||
Sezioni scrutinate 61.443 su 61.446 | ||
COALIZIONE | VOTI | % |
Bersani Pier Luigi | 10.046.843 | 29,54 |
Berlusconi Silvio | 9.922.360 | 29,18 |
Grillo Giuseppe Piero | 8.687.975 | 25,55 |
Monti Mario | 3.591.451 | 10,56 |
Ingroia Antonio | 765.009 | 2,24 |
Giannino Oscar Fulvio | 380.932 | 1,12 |
Elettori = 46.906.343 | Voti totali = 34.000.336 |
IN QUATTRO AL SENATO – Dopo un tentennamento delle prime proiezioni, i risultati finali mostrano che la Lista Con Monti per l’Italia supera lo sbarramento ed entra a Palazzo Madama, dove troverà anche il centrosinistra, il centrodestra e Grillo.
– Fuori dal Senato Giannino ed Ingroia, entrambi delusi da questa tornata elettorale.
– Grazie alla vittoria in Piemonte, dove il centrosinistra ha battuto il centrodestra per 13mila voti, la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani ottiene la maggioranza relativa dei seggi a Palazzo Madama: 120 contro 115.
– Nel complesso, oltre ai partiti principali Pd (105), Pdl (96), MoVimento 5 Stelle (58) e Monti per L’Italia (16), prendono seggi anche SEL (7), Il Megafono-Lista Crocetta (1), Lega Nord (17) e Grande Sud (1).
– E’ però questa una ripartizione che non garantisce piena governabilità; come si muoverà ora la sinistra? Un accordo con Monti non è sufficiente per raggiungere la maggioranza di 158 senatori; ci si orienterà verso una trattativa, dal finale positivo dubbio, con i “grillini”? La situazione appare decisamente intricata.
PORTA CHIUSA ALLA CAMERA PER … – Sono diversi i politici conosciuti a livello nazionale che, in questa tornata, abbandonano il Parlamento della Repubblica Italiana.
– Alla Camera non vediamo Fini, che prende meno dello 0,5% con il suo Fli e Pannella, con la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà che ha preso meno dello 0,2%.
– Mancheranno anche Di Pietro e, quindi, Ingroia, che supera a fatica il 2% con la sua Rivoluzione Civile (2,24%). Con loro, quindi, assenti anche i partiti comunisti.
– Tra i nuovi non ce la fa Giannino: Fare per Fermare il Declino, infatti, arriva all’1,12%.
– Entrano come “migliori perdenti” Casini e La Russa con, rispettivamente, l’Udc e Fratelli d’Italia visto che, nelle rispettive coalizioni, sono la prima lista a non aver raggiunto lo sbarramento del 2%.
I TOP ED I FLOP – Al di là dell’ipocrisia di certi politici, appare evidente l’exploit fatto registrare da Beppe Grillo e dal suo MoVimento 5 Stelle che, a dispetto di ogni sondaggio, aggrega una massa notevole togliendola, in prevalenza, ai partiti di sinistra.
– I grillini, alla Camera, arrivano ad un traguardo inpensabile fino a qualche settimana fa: primo partito con il 25,55% dei consensi (8.687.975), circa 45mila voti in più del Partito Democratico.
– Va peggio del previsto, invece, per la coalizione di centrosinistra che sconta, come detto sopra, l’exploit di Grillo, che “ruba” voti anche al Centro. Monti e la sua Scelta Civica ottengono meno di quanto pronosticato nel pre-elezioni e vedono Fini e Casini pesantemente ridimensionati.
– Positiva, invece, la performance della coalizione di centrodestra che, nonostante una Lega lontana dai risultati delle elezioni del 2008, riesce quasi a raddoppiare il consenso rispetto al dicembre del 2012.
LA REAZIONE DEI MERCATI – Già nella giornata di ieri i mercati hanno dato una chiara opinione sulla possibile ingovernabilità dell’Italia. Piazza Affari, che si è fermata su un + 1,50% per gran parte della mattinata, ha rotto gli indugi alle 15.00 quando sono stati pubblicati i primi instant poll che vedevano Bersani in netto vantaggio arrivando a guadagnare il 4,04%.
– Con le prime proiezioni, le quali mostravano una maggiore incertezza, l’indice italiano ha prontamente ripiegato al ribasso chiudendo vicino ai minimi di giornata: + 0,73%.
– Andamento simile per lo spread che, dopo aver raggiunto quota 258 in scia all’euforia degli instant poll, ha chiuso le contrattazioni a 290 punti base.
IL FOCUS NEL COMUNE DI MILANO – Focalizzando l’attenzione dei risultati emersi nel Comune di Milano possiamo vedere come sia ancora il centrosinistra ad aleggiare sul capoluogo meneghino.
– I dati per il Senato vedono il Pd al 32,01%, il Pdl a 20,99%, Grillo al 14,76%, Monti al 13,54%, la Lega Nord al 6,93%, SEL al 3,96%, Fratelli d’Italia all’1,66% ed Ingroia all’1,29%. In breve, quindi, la coalizione di centrosinistra vince con uno scarto di oltre sei punti sul centrodestra.
– Discorso molto simile per la Camera dove si vede Pd al 29,1%, il Pdl a 20,45%, Grillo al 16,98%, Monti al 13,73%, la Lega Nord al 6,32%, SEL al 4,26%, Fratelli d’Italia all’1,73% ed Ingroia all’1,87%. Centrosinistra, quindi, in vantaggio di circa cinque punti rispetto al centrodestra.
L’APPUNTAMENTO TRA POCHE ORE – Non è però finita qui visto che oggi, alle 14.00, inizierà lo spoglio dei voti per le Regionali. In Lombardia si preannuncia un acceso testa a testa tra Ambrosoli e Maroni, entrambi ieri dati per appaiati al 35-38%.
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Matteo Torti