Lavoro nero Milano polo fieristico Rho – Pero, maxi operazione della Guardia di Finanza
I militari del Comando Provinciale di Milano, nei mesi scorsi, in occasione di un importante evento fieristico tenutosi presso le strutture di Fiera Milano Rho, hanno effettuato una serie di interventi mirati alla repressione delle violazioni alla normativa sul lavoro, nel quale ambito sono stati ispezionati 28 cantieri in opera per la realizzazione di altrettanti stand.
L’attività delle Fiamme Gialle, però, non si è esaurita il giorno dei controlli, poiché in quell’ambito è stato rilevato che, in luogo di forza lavoro dipendente, molte delle imprese controllate e responsabili dei cantieri visitati, avevano fatto fronte alla manodopera conferendo incarico ad altre imprese attraverso la stipula di contratti di sub-appalto.
Solo attraverso una capillare attività ispettiva, che ha coinvolto 48 imprese da cui dipendevano i 248 operai identificati, è stato possibile isolare quelle che avevano utilizzato tale forma contrattuale, in realtà appalto di manodopera a prestazione corrispettiva, in violazione alla legge Biagi.
Il loro scopo, infatti, evidentemente, era quello di evitare di corrispondere agli enti previdenziali ed assistenziali gli oneri derivanti dall’assunzione del personale dipendente.
Tra le violazioni constatate, significativa appare quella rilevata nei confronti di due imprese che, con scopi elusivi, avevano affidato l’esecuzione dei lavori ad alcune società di diritto romeno; società, queste ultime, che fraudolentemente fruivano dell’istituto del distacco transnazionale, regolamentato da una direttiva della comunità europea recepita in Italia nel 2000.
Le modalità di assunzione dei dipendenti riscontrate, che attengono in qualche maniera al cosiddetto fenomeno del caporalato e le altre anomalie rilevate, hanno quindi consentito di ricondurre in capo alle società appaltatrici gli oneri previdenziali ed assistenziali derivanti dal rapporto di lavoro irregolare.
Sono dunque 41 le posizioni di lavoro irregolare riscontrate in relazione alle quali sono state comminate sanzioni per 77 mila euro, quasi interamente oblate dalle imprese coinvolte.
Una delle società, inoltre, è stata controllata anche sotto il profilo tributario, per non aver contabilizzato ricavi per oltre 200.000,00 euro ed omesso di versare Iva per circa 50.000 euro e Irap per oltre 300.000 euro.
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Di Redazione