Cronaca

Furto Castello Sforzesco Milano, rubate tre tavole lignee di epoca rinascimentale. E la sicurezza?

Pisapia inaugura le bancarelle piazza Castello-21Tre piccole tavolette in legno di circa 25 centimetri per lato, raffiguranti ritratti maschili e femminili. Facevano parte di una collezione di 32 tavole dipinte in serie da un anonimo cremonese del XV secolo, utilizzate per arredare il soffitto a cassettoni di una vecchia casa lombarda dell’epoca. Un valore di mercato stimato attorno ai 5mila euro ciascuna. Poca roba, verrebbe da dire. Se non fosse che le tavole in questione, svincolate dai capricci del mercato antiquario, rappresentano un’importante testimonianza di quell’arte rinascimentale che tutto il mondo ci invidia (nella foto, al centro, il Sindaco Giuliano Pisapia, all’inaugurazione delle bancarelle allestite ai piedi del Castello Sforzesco).

 

“MAI UN FURTO NEGLI ULTIMI 14 ANNI” – Erano conservate presso la sala Ducale della Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Ma da qualche giorno, grazie alla mano lesta di qualche abile  «Lupin», non ci sono più. Sono state rubate.

– Da chi ancora non si sa. Forse lo sapremo, forse no. Quel che è certo è che Francesca Tasso, la responsabile dei musei del Castello, è sconcertata: «Da 14 anni, da quando sono diventata responsabile dei musei del Castello Sforzesco, non c’è mai stato un furto. Mi hanno riferito che l’ultimo è stato negli anni 80 (…) Sono opere di scarso valore economico, ma di grande valore storico e gradimento per il pubblico, perché danno ben l’idea dei costumi e della moda del tempo».

 

L’AMARA SCOPERTA, SABATO 23 AGOSTO – Secondo quanto ricostruito, ad accorgersi del furto sarebbe stato un addetto alla vigilanza della Pinacoteca, attorno alle 15 di sabato pomeriggio.

– La denuncia alle autorità, invece, è avvenuta alle ore 20, quando la responsabile della Pinacoteca – consultati i dati di inventario – ha escluso categoricamente che le opere potessero trovarsi, a vario titolo, in altri spazi del Castello in attesa di essere restaurate o, più semplicemente, inventariate.

– Una nota del Comune di Milano ha diffuso che le forze dell’ordine, accorse sul posto subito dopo la segnalazione, stanno vagliando i filmati di tutte le telecamere presenti al Castello. Tuttavia, dai primi riscontri, del furto non vi sarebbe alcuna fotogramma. La parete su cui erano collocati i dipinti sarebbe esclusa dalla copertura dalle telecamere.

 

FURTO SU COMMISSIONE? – Tra le prime ipotesi degli inquirenti ci sarebbe quella del furto su commissione, «trattandosi di dipinti catalogati e inventariati che, evidentemente, non possono essere venduti se non illegalmente».

– Sulla stessa linea anche Francesca Tasso, secondo la quale il colpo sarebbe stato «studiato perché il punto su cui erano esposte le tavolette non è coperto dalle telecamere. Inoltre questo genere di opere ha un mercato limitato e cioè quello del piccolo antiquariato».

 

DE CORATO: «SPIEGAZIONE RIDICOLA» – Una spiegazione che però non soddisfa Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia-An in Regione che, in merito alla questione, ha le idee ben chiare.

– «Ha dell’incredibile il furto avvenuto ieri al Castello Sforzesco di Milano – il suo commento a caldo -. Tre dipinti di un anonimo del 1400 di proprietà comunale sono stati trafugati. Un episodio del genere non accadeva da decenni. E il Comune, in una nota che sfiora il ridicolo, si limita a dire che il furto è stato eseguito su commissione, senza spendere una parola su come sia potuto accadere oppure se saranno valutate eventuali ulteriori responsabilità».

– «Una gestione indecente della sicurezza – conclude De Corato – testimoniata da un furto avvenuto sotto gli occhi di tutti e con le telecamere che non inquadravano la parete dove si trovavano i dipinti. La dinamica dell’accaduto lascia dunque qualche interrogativo in sospeso, con l’allarme alle forze dell’ordine lanciato solo diverse ore dopo. Oltre al danno, dunque, la beffa».

 

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S.P.

 

 

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