Rapine e pestaggi via Padova e viale Monza Milano, e il “laboratorio culturale” promesso da Pisapia?
Rapinati, malmenati e feriti nel cuore della notte per mano di alcuni sconosciuti. E’ accaduto ad un uomo e una donna, quest’ultima di origini cinesi, lo scorso weekend, in due distinti episodi verificatisi a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Teatro delle violenze viale Monza e, tanto per cambiare, via Padova, con quest’ultima sempre più roccaforte della microcriminalità d’importazione. Ad avvisare le forze dell’ordine, in entrambi i casi, sono state le stesse vittime, che se la sono cavata con qualche livido e tanta, tanta paura.
PRESA A PUGNI E DERUBATA DELL’AUTO – Il primo episodio ha avuto luogo tra venerdì 5 e sabato 6 dicembre 2014, quando erano passate da pochi minuti le 2.
– Secondo quanto riportato, la 37enne aveva appena parcheggiato la propria auto in una traversa di viale Monza. All’improvviso, ha visto sbucare dalla strada due individui che, senza darle il tempo di ragionare, l’hanno colpita al volto con dei violenti pugni. Poi, rapinata della borsetta contenente documenti, cellulare e chiavi dell’auto, ha dovuto assistere inerme alla fuga dei due malviventi a bordo della sua stessa vettura.
– Nonostante le ferite riportate, la donna ha rifiutato le cure mediche.
COLTELLATE PER UN TELEFONINO E 80 EURO – Mezz’ora più tardi, questa volta in via Padova, a cadere nelle grinfie di altri criminali è stato un giovane italiano.
– Alla Polizia, contattata subito dopo l’accaduto, il ragazzo ha riferito che stava camminando lungo il marciapiede quando è stato raggiunto da due sconosciuti di presumibile nazionalità straniera. Davanti al rifiuto di consegnare i contanti che aveva con sé (circa 80 euro) e i due cellulari, ne è nata una breve colluttazione. Ma ad avere la peggio è stata proprio la vittima della rapina che ha riportato, seppure in modo lieve, alcune ferite da coltello. Intascato il bottino, i due balordi si sono dileguati.
– Il giovane è stato subito trasportato in codice verde alla Clinica Città Studi.
QUELLO SBANDIERATO “LABORATORIO CULTURALE” – Che fine ha fatto il “grande laboratorio culturale” di via Padova, vanto della campagna elettorale di Giuliano Pisapia, che avrebbe dovuto “alleviare i fenomeni di disagio sociale, allontanare la marginalità e aumentare la vivibilità”?
– Lo si leggeva quattro anni fa nel programma di quello che oggi è il sindaco di Milano, città più insicura d’Italia (secondo i dati del Viminale) e che tra qualche mese – poco meno di cinque, per la precisione – ospiterà l’Esposizione universale. Una città in bilico tra la voglia di essere grande e la necessità di fare le cose in piccolo. Talmente in piccolo che anche le promesse elettorali finiscono con il ridimensionarsi (quando va bene) in corso d’opera. E’ il caso della tanto sbandierata riqualificazione di via Padova (e zone limitrofe), guarda caso, specchietto per le allodole per quei milanesi – allora -, ancora indecisi sulla nome a cui accordare la propria preferenza, e che oggi, a quattro anni di distanza, continuano ad essere le uniche e sole vittime di una politica sempre più evanescente, lontana dai problemi reali della gente.
ALCUNE DELLE SEGNALAZIONI INVIATE DAI RESIDENTI DELLA ZONA ALLA NOSTRA REDAZIONE – Di seguito solo alcune delle segnalazioni inviate dai cittadini alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it):
– Degrado via Arquà via Padova Milano, la mail shock di una residente, punto per punto
– Furti dentro auto via Padova Milano, continuate a scriverci, daremo voce ai residenti
– Ragazzo massacrato via Emo Milano, 8 contro 1 a pochi metri da via Padova
– Rapina catenina d’oro via Padova Milano, dov’è la sicurezza promessa al quartiere?
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S.P.