Donna decapitata via Amadeo Milano, preso presunto aggressore
Quando le forze dell’ordine sono accorse in un appartamento di via Amadeo, non distante da viale Argonne, e si sono trovate davanti l’agghiacciante scena del delitto, lì per lì avranno sicuramente pensato di essere finite in qualche terrificante film splatter. A terra, infatti, riverso in una pozza di sangue, giaceva il corpo decapitato di una donna. Poco più in là, in stato confusionale e con le mani ancora imbrattate di sangue, il giovane assassino. “C’era sangue ovunque”, “una scena raccapricciante”. E se a dirlo è Biagio Storniolo, colonnello e comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Milano, c’è da credergli.
TESTA MOZZATA LANCIATA NEL CORTILE – La vicenda ha avuto luogo nella notte tra sabato 13 e domenica 14 giugno 2015, all’interno di uno stabile civile in zona Ortica.
– Secondo le prime ricostruzioni, un giovane transessuale di 20 anni, originario dell’Ecuador, per motivi ancora da acclarare ha decapitato – non prima di averle inferto una decina di coltellate – una donna di 51 anni di origini napoletane. Compiuto il massacro, avrebbe poi gettato attraverso una finestra la testa mozzata, ritrovata più tardi dai militari nel cortile interno del palazzo.
IL TESTIMONE OCULARE – Ad avvertire il 112 sono state due telefonate, tra l’1.30 e le 1.45, effettuate da alcuni vicini di casa spaventati dalle terrificanti urla provenienti dall’abitazione della 51enne. Tra queste, anche quella di un condomino che, da casa sua, pare abbia assistito a parte dell’aggressione.
– Il suo racconto parla di un uomo armato di coltello che, dopo un iniziale diverbio, si sarebbe avventato come un ossesso sulla donna. Poi, dopo averla atterrata, si sarebbe accanito sul suo corpo probabilmente già privo di vita.
IN STATO DI CHOC E CON LE MANI INSANGUINATE – Al loro arrivo, le divise hanno trovato il giovane con le mani ricoperte di sangue e in evidente stato di choc. Inizialmente l’uomo avrebbe anche provato ad opporre resistenza barricandosi in casa. Poi, dopo l’irruzione dei militari, in un appartamento messo completamente a soqquadro, si è lasciato finalmente arrestare. Sedato dai sanitari del 118 è stato portato al Policlinico per essere medicato alle mani.
QUEL LEGAME TRA I DUE PROTAGONISTI, ANCORA DA ACCERTARE – In base ai primi riscontri dei Carabinieri, la relazione tra la vittima e l’autore del reato – immigrato regolare da qualche anno nel nostro Paese – sarebbe ancora da accertare. Gli stessi vicini di casa hanno dichiarato di non aver mai visto prima d’ora l’ecuadoriano in casa della donna. Quest’ultima, tuttavia, già indagata nel 2013 per spaccio di droga insieme con il suo convivente, secondo alcune testimonianze faceva la prostituta con il nome di “Antonella”.
– Pertanto, se il movente rimane al momento ancora incerto, secondo gli Inquirenti potrebbe essere comunque legato a vicende di droga o di prostituzione. Il prosieguo delle indagini cercherà di far luce sui tanti lati ancora oscuri della vicenda.
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S.P.