La Cucina Italiana Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO
Il presidente Rocchi: “Un grande riconoscimento a quel sistema culturale complesso che c’è dietro il nostro cibo, che è fatto anche di scienza, innovazione, qualità, sostenibilità e a cui siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito con le nostre ricerche.”

“E’ un risultato di straordinaria rilevanza culturale e scientifica, che premia un modello alimentare unico al mondo, fondato su territori, cultura, convivialità, biodiversità e sostenibilità e che potrà avere rilevanti ricadute – economiche e di immagine – per tutto il Paese. Un meritato successo per il Governo italiano, a partire dal nostro ministro Francesco Lollobrigida, che ha sempre creduto in questo traguardo, impegnandosi costantemente”.
Così il presidente del CREA, Andrea Rocchi, in occasione dell’iscrizione della Cucina Italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO. Un riconoscimento che sancisce il valore universale di un patrimonio dinamico e condiviso, capace di raccontare l’identità del Paese e la sua straordinaria ricchezza, e che si rinnova quotidianamente, generando valore economico, identità culturale e coesione sociale.
“Come CREA, unico ente pubblico di ricerca interamente dedicato all’agroalimentare con oltre 150 anni di storia, siamo orgogliosi di aver accompagnato con i nostri studi e le nostre ricerche il patrimonio enogastronomico e la tradizione alimentare dell’Italia fin qui e continueremo il nostro impegno per mantenerli sempre più vivi e vitali, lavorando su innovazione, sostenibilità, valorizzazione della qualità e della tipicità”. ha concluso Rocchi.


