Salute e Benessere

Effetti droga sul cervello, risultati studio dell’Università di Cambridge

LA PREMESSA: IL SISTEMA DI GRATIFICAZIONE CEREBRALE – L’attivazione del sistema di gratificazione cerebrale è un meccanismo automatico e fisiologico in ogni individuo: si tratta di una reazione spontanea dell’organismo, finalizzata a dirigere la persona verso comportamenti utili alla sopravvivenza.


 

LO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE – Il Dr. Schultz dell’Università di Cambridge (UK) spiega come le sostanze stupefacenti possono portare a veri “deficit”cerebrali, cioè danni neurologi, proprio nel sistema di “gratificazione cerebrale”. Le sostanze stupefacenti, infatti, secondo quanto provato attraverso concrete sperimentazioni scientifiche, agiscono proprio sulle cellule nervose coinvolte nei processi di:

  • regolazione del sistema di gratificazione,
  • previsione del rischio,
  • presa di decisione.


GLI EFFETTI DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI SULLA PERCEZIONE DELLA GRATIFICAZIONE CONSEGUENTE ALLA LORO ASSUNZIONE – Secondo gli studi condotti dal team di medici guidati dal Dr. Shultz, infatti, l’assunzione di droghe provoca effetti acuti:

  • sul circuito cerebrale della ricompensa,
  • in particolare altera il funzionamento dei neuroni dopaminergici e delle strutture postsinaptiche.


COSA SUCCEDE IN PAROLE SEMPLICI

  • Questi effetti portano ad una ridotta percezione neurologica della gratificazione, o meglio: l’individuo non sente più soddisfatto dall’assunzione della sostanza, che quindi deve essere presa in quantità sempre maggiore, creando un comportamento compulsivo e, quindi, la dipendenza.
  • Questo accade poiché, nello specifico, le sostanze stupefacenti abbassano la soglia di attivazione neuronale a stimoli gratificanti, creando un “inganno” a danno del cervello, una sorta “miopia” delle cellule cerebrali verso le sostanze gratificanti, provocandone il loro uso compulsivo.


L’ALTERAZIONE DELLA “MEMORIA DI LAVORO” – L’aumento dei livelli di dopamina conseguente, può modificare il meccanismo di memorizzazione, in particolare la “memoria di lavoro”: una funzione cerebrale necessaria per il sistema di gratificazione, la cui alterazione porta ad una errata predizione neuronale della soddisfazione provata.


LE CONSEGUENZE, ANCORA IN PAROLE SEMPLICI – Questo significa che i danni alla memoria di lavoro indotti dalle droghe aumentano:

  • il rischio di dipendenza;
  • l’incapacità di previsione del rischio.



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Fonte dal sito droganews.it

(per maggiori dettagli sullo studio: Wolfram Schultz, “Potential Vulnerabilities of Neuronal Reward, Risk, and Decision Mechanisms to Addictive Drugs Neuron 69”, February 24, 2011)


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Di Redazione

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