Giocatori Milan e Inter, analisi e confronto con l’età media del Barcellona per capire quale squadra è predisposta al successo
Nella puntata precedente abbiamo analizzato le rose di Inter e Milan calcolando l’età media di entrambe le squadre: ricapitoliamo i risultati nella tabella seguente.
| MILAN | INTER |
ETA’ MEDIA TITOLARI | 28,91 | 30,36 |
ETA’ MEDIA ROSA | 29,74 | 28,29 |
I CAMPIONI D’EUROPA DEL BARCELLONA – Se tra le due milanesi il vantaggio, seppur leggero e considerando solamente l’età media della squadra titolare, è del Milan, la differenza, decisamente netta, si vede con la squadra del momento, i Campioni d’Europa del Barcellona:
- Questa è la rosa titolare: Valdes (’82); Dani Alves (’83), Puyol (’78), Piquè (’87), Abidal (’79); Xavi (’80), Iniesta (’84), Busquets (’88); Messi (’87), Pedro (’87), D. Villa (’81).
- Il resto della rosa conta su giocatori come: J. M. Pinto (’75), Adriano (’84), G. Milito (’80), Maxwell (’81), Mascherano (’84), Keita (’80), Thiago Alcantara (’91), Afellay (’86), A. Fontas (’89), Jeffren (’88).
| BARCELLONA |
GIOCATORE TITOLARE PIU’ GIOVANE | Busquets, 23 anni |
GIOCATORE TITOLARE PIU’ VECCHIO | Puyol, 33 anni |
ETA’ MEDIA TITOLARI | 27,64 |
ETA’ MEDIA ROSA | 27,43 |
L’ANALISI – Volendo fare le pulci alla società blaugrana si potrebbe dire che presto la dirigenza dovrà cercare di trovare sostituti all’altezza di capitan Puyol e Xavi; per quest’ultimo il legittimo erede c’è già ed è il giovane Thiago Alcantara.
- Considerando solamente i titolari l’età media del Barcellona è di oltre un anno in meno rispetto all’11 del Milan e quasi tre rispetto a quelli dell’Inter.
- Se si analizza la rosa al completo, la società catalana stacca Milan ed Inter rispettivamente di due ed un anno di età media.
- D’altra parte, la malattia riscontrata ad Abidal e le scarse prestazioni di Maxwell hanno portato Guardiola a schierare Mascherano al centro dirottando capitan Puyol sull’out di sinistra.
- Con quest’ultima idea tattica, l’età media degli 11 titolari scenderebbe ulteriormente fissandosi a 27,27.
GIOVANI VS. INESPERIENZA – Quando un giovane viene accostato alle squadre italiane si finisce subito col parlare dell’insperienza a livello internazionale, preferendogli quasi sempre calciatori più navigati, ma inevitabilmente più usurati. Questo ragionamento avviene molto meno nelle squadre estere; due casi sono emblematici:
- Pedro, attaccante esterno del Barcellona, ha esordito in prima squadra nella stagione 2007-2008 a soli 20 anni; nelle ultime due stagioni, nonostante la sua giovane età, ha già collezionato 102 presenze siglando ben 55 reti, più di una ogni due partite.
- L’altro esempio è Javier Hernandez, punta messicana del Manchester United, non a caso l’altra finalista dell’ultima Champions League; l’ex giocatore del Chivas, in una sola stagione a Manchester, la prima, ha perfezionato uno score invidiabile: 21 reti in 41 presenze, con ben 4 gol su 7 match nella regina delle competizioni europee.
LE OCCASIONI DA NON FARSI SFUGGIRE – È evidente che non tutti i giovani sono in grado di ottenere questi risultati così precocemente; d’altra parte giocatori di questo tipo bisognerebbe anche andarli a cercare in maniera più efficace, basta pensare che il “chicharito” Hernandez è arrivato ai Red Devils per una cifra di soli 6 milioni di sterline. Più o meno quanto costò Kakà al Milan.
- In questo senso sono più che giuste le affermazioni di alcuni dirigenti delle squadre del nostro campionato che sostengono che i big vanno comprati prima che esplodano in squadra di “seconda” fascia, altrimenti il prezzo sale vertiginosamente a cifre che, i club italiani, non sono più in grado di sostenere.
- Operazioni come quella fatta dal Milan con El Shaarawi o dall’Inter con Castaignos dovrebbero essere replicate ogni anno per cercare di assicurarsi, a prezzi abbordabili, le prestazioni dei futuri fuoriclasse.
- D’altra parte le big hanno uno svantaggio nell’acquisire giovani calciatori: la continua ricerca della vittoria, richiesta assiduamente dai tifosi, non consente esperimenti o inserimenti a medio lungo termine.
- Si dovrebbe cercare quindi il giusto compromesso tra il campione navigato ed il giovane interessante.
ALLA PROSSIMA PUNTATA – Nella prossima puntata torneremo a parlare di Milan ed Inter analizzando gli undici titolari che consentirono ai due club di realizzare il “triplete”, rispettivamente nel 2007 e nel 2010.
Matteo Torti