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Ambrosini lascia il Milan e va alla Fiorentina, rinnegando il passato e tirando frecciate sul finale della scorsa stagione

Milan_Calcio_LogoDopo 18 anni, 489 presenze, 36 gol e 12 trofei vinti, Massimo Ambrosini lascia il Milan. Il contratto che il centrocampista pesarese aveva con i rossoneri, scaduto il 30 giugno 2013, non è stato rinnovato. Fin qui nulla di sorprendente. Ciò che lascia perplessi i tifosi del Diavolo è l’approdo dell’ex capitano alla Fiorentina e le parole utilizzate da lui utilizzate durante la conferenza stampa di presentazione. Vediamo nel dettaglio la questione.

 

IL DIVORZIO E’ SERVITO – E’ il 14 giugno del 2013 quando il Milan, con un comunicato ufficiale sul proprio sito internet, annuncia che le strade della società rossonera e di Massimo Ambrosini, storico capitano rossonero delle ultime stagioni, si separeranno dal 1° luglio quando il centrocampista sarà svincolato.

– Piene di rammarico e di tristezza le parole di Adriano Galliani, amministratore delegato della società di via Turati: “Mi dispiace molto salutare Ambro, è una decisione che mi vede emotivamente molto coinvolto. Mi scuso con Massimo se ancora non avevamo comunicato la decisione. Siamo stati combattuti per diversi giorni. Anche lui è molto dispiaciuto, ma alla fine le ragioni d’età hanno avuto il sopravvento sulle ragioni emotive. Ambrosini è stato un grande calciatore del Milan, ha fatto con noi 18 stagioni ed è incredibile. In 18 anni un bambino nasce e diventa maggiorenne e lui ha fatto tantissimo. Credo che sia un record il fatto che lui abbia vinto 4 scudetti con 4 allenatori diversi ovvero quello del 1995 con Fabio Capello, quello del 1999 con Alberto Zaccheroni, quello del 2004 con Carlo Ancelotti e quello del 2011 con Massimiliano Allegri”.

 

LA STIZZA DI AMBROSINI – La questione è molto chiara e limpida. Adriano Galliani, da tre estati a questa parte, ha fissato una regola molto importante: per gli over 30, i rinnovi di contratto in scadenza sono fatti a fine stagione ed anno per anno.

– Questa regola, nell’estate del 2012, l’hanno sperimentata già i vari Nesta, Inzaghi, Seedorf, Gattuso e prima ancora Pirlo. Tutti giocatori che, ad eccezione del bresciano che ha scelto di vestire la maglia della Juventus, hanno preferito lasciare i rossoneri per nuove esperienze.

– Altrettanto non è stato per Ambrosini che, desideroso di ottenere un biennale con i rossoneri, non ha accettato il compromesso del rinnovo fino al 30 giugno 2014 manifestando, pubblicamente, la sua stizza: “Il Milan mi ha dato l’opportunità di vedere stadi meravigliosi, di giocare con compagni meravigliosi, fare il capitano. E’ da un pò che avevo intuito qualcosa ma ho sempre rispettato il volere della società. Non ho mai chiesto niente a nessuno. Certo mi sarei aspettato un pò più di attenzione nei miei confronti”.

 

LA PRESENTAZIONE CON LA FIORENTINA – E se le parole riportate nel paragrafo precedente potevano sembrare controverse, lo sono ancora di più quelle pronunciate durante la conferenza di presentazione con la Fiorentina, datata venerdì 12 luglio 2013.

– Con riferimento al suo passato con il Milan, il centrocampista classe ’77 si è così espresso: “Ho risentito qualcuno dopo il mio addio ma non è stata fatta chiarezza ugualmente. Ogni addio ha una storia particolare. Mi sarei aspettato più attenzione nella gestione della mia situazione perché mi sarei atteso chiarezza. Il Milan fa parte del mio passato, mi piace guardare in avanti. Quello che farò da qui in avanti”.

– Se queste frasi possono essere catalogate come “di rito”, decisamente di cattivo giusto sono le parole utilizzate dall’ex rossonero commentando il finale della scorsa stagione: “Fu un testa a testa molto intenso. Si arrivò all’ultima partita e tutti sappiamo com’è andata a finire. Io mi feci anche espellere a Siena, di più non potevo proprio fare (ride, ndr). Ma per il livello di gioco espresso in tutto il campionato, la Fiorentina meritava la Champions”.

 

UNA RIFLESSIONE – Quella sul finale della scorsa stagione è stata, seppur pronunciata ridendo, una frase di cattivo gusto, specialmente visto che viene pronunciata da un calciatore che al Milan ha dato tanto, ma che altrettanto ha ricevuto.

– Con i rossoneri Ambrosini ha disputato 489 partite in 18 anni vincendo 4 Scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane, 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee e 1 Mondiale per Club. Insomma, tutto ciò che c’era da vincere l’ha vinto.

– I rossoneri, soprattutto nella fase iniziale della sua carriera, l’hanno aspettato e sempre curato dai numerosi infortuni e guai muscolari che l’hanno visto protagonista. Qualche esempio? Nella stagione 2001-2002 Ambrosini ha giocato solamente 13 partite, 18 in quella 2005-2006, 23 in quella del 2010-2011. E queste mancate presenze non sono certo da imputare alla scelta tecnica dell’allenatore.

– Insomma: era veramente il caso di esprimersi in questo modo? Degli ex rossoneri altrettanto ha fatto solo Pirlo. Nesta, Gattuso, Seedorf ed Inzaghi hanno usato altre parole e, nonostante avessero sul tavolo offerte di società italiane, hanno preferito intraprendere un altro cammino.

 

IN BOCCA AL LUPO AMBROSINI – E visto che il passato è passato, non resta che fare un in bocca al lupo ad Ambrosini per questa sua nuova avventura, iniziata tra l’altro molto bene visto che nell’amichevole contro il Montecatini, terminata 8 a 0, è stato autore del primo gol della nuova stagione Viola.

 

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Matteo Torti

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