Cometa ISON, come vederla ad occhio nudo dal 3 dicembre 2013 e a Capodanno
Era il 21 dicembre del 2012 quando Vitali Nevski e Artyom Novichonok, bielorusso il primo e russo il secondo, scoprirono la cometa ISON “C/2012 S1 (ISON)”. In molti si attendevano che la ISON potesse essere la prima cometa ben visibile ad occhio nudo dal 1997, anno ricordato per lo spettacolo offerto dalla Hale-Boop. Negli ultimi giorni si sono rincorse molte notizie sulla cometa, attesa alla ‘prova perielio’. Prova, come sostengono dalla Nasa, non pienamente superata; non è chiaro se sia, o meno, sopravvissuta all’impatto con il Sole.
LA SCOPERTA DI ISON – Quando il 21 settembre 2012 venne scoperta, ISON si trovava a 615 milioni di km dal Sole.
– La denominazione “C/2012 S1 (ISON)” deriva da “C”, cometa non periodica, e “2012” che indica l’anno di scoperta.
– S1, invece, sta per prima cometa scoperta nel mese di settembre. “ISON” è l’acronimo del programma di ricerca International Scientific Optical Network.
LA COMETA FANTASMA – Nasa ed Esa hanno già suonato il “de profundis” per la cometa; sembra infatti che ISON non sia riuscita a superare l’impatto ravvicinato con il Sole.
– Gian Paolo Tozzi, astrofisico Inaf ad Arcetri, spiega così la vicenda: “La sera di giovedì 28 novembre, attraverso le riprese di SoHO, avevamo notato qualcosa di strano. La cometa aveva cambiato il suo aspetto: al principio aveva un nucleo ben definito, poi è diventato sempre più debole e puntiforme, un processo tipico di quando una cometa frammenta il suo nucleo, si dissolve e rimane solo parte della coda”.
– “Certo – continua Tozzi – se fosse uscita indenne dal contatto con la nostra stella avremmo visto in cielo uno spettacolo indimenticabile, con una coda enorme e lucente. Ma così non è stato”.
– I motivi di questo possibile disintegrarsi sono da ricercare nel suo nucleo ridotto (2-4 km di diametro contro i 50 della famosa Hale-Boop) e nella sua traiettoria troppo vicina al Sole (è passata ad 1,2 milioni di km dalla stella madre del sistema solare).
SI VEDRA’ OPPURE NO? – Decisive saranno le prossime ore. Anche la Nasa e l’Esa, dopo aver suonato il “de profundis”, si sono mostrate più caute nel comunicare che la cometa non sarà in alcun modo visibile ad occhio nudo.
– L’agenzia spaziale europea, dopo il tweet di giovedì sera “Ison is gone”, ha cambiato idea: “Ison continua a sorprendere. La storia continua”.
– Anche la Nasa prende tempo: “Abbiamo una nuova serie di incognite e questo oggetto così pazzo, dinamico e imprevedibile continua a stupirci e confonderci. Bisogna pazientare ancora un paio di giorni – ha commentato lapidario Karl Battams della Nasa -. Stiamo analizzando i dati per cercare di capire cosa sta succedendo”.
– Sono in molti a credere che qualche frammento della cometa sia sopravvissuto al passaggio in prossimità del Sole; se questa ipotesi si dimostrasse veritiera, la Terra sarebbe interessata da questi detriti a Capodanno.
NELL’ATTESA, QUALCHE DATO – Aspettando di avere nuove notizie circa la possibilità di vedere ad occhio nudo la cometa ISON, non resta che sbirciare qualche dato ad essa riferito.
– A questo link, infatti, potrete avere informazioni sulla distanza dal Sole e dalla Terra e sulla velocità di percorrenza della cometa ISON.
AGGIORNAMENTO del 2 dicembre 2013 ore 23,00 – Arrivano notizie poco confortanti sulla cometa ISON. La tesi che prevede che ISON si sia dissolta durante il passaggio vicino al Sole è sempre più forte.
– La Terra, secondo le ultime stime, dovrebbe attraversare attorno al 12 gennaio 2014 una scia di minuscoli detriti lasciati dalla cometa in questione, durante la sua orbita di avvicinamento al Sole.
– Date le minime dimensioni di questi detriti, non si tratterà di una vera e propria pioggia di meteoriti.
– A questo link (http://www.youtube.com/watch?v=a2lfV8QFF84&feature=youtu.be) è possible vedere il video del passaggio vicino al Sole della cometa ISON.
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Matteo Torti