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Cantiere viale Abruzzi Milano, il servizio di Cronacamilano per dar voce a residenti e commercianti

Come già anticipato, il 22 agosto in viale Abruzzi hanno preso il via i lavori per realizzare la corsia preferenziale della linea 92. I problemi viabilistici già palesati al momento dell’annuncio del cantiere, non accennano a diminuire, soprattutto in seguito alla riapertura delle scuole e alla ripresa dell’attività lavorativa. Ho, quindi, deciso di recarmi sul campo per verificare dal vivo la situazione e raccogliere alcune preziose testimonianze. Di seguito i risultati dell’inchiesta.


 

 

IL CANTIERE DI VIALE ABRUZZI – Il cantiere di MM (Metropolitana Milanese) per la costruzione della corsia riservata alla linea 92:

  • Si trova lungo il parterre centrale della carreggiata fra l’incrocio di via Piccinni-viale Abruzzi e piazza Cappelli;
  • Si estende per circa 3 km, passando per l’asse viario viale Abruzzi – via dei Mille – viale Piceno – viale Umbria;
  • È costato 16 milioni di euro, ripartiti fra Comune e Ministero delle Infrastrutture;
  • Durerà più di due anni (per la precisione 740 giorni consecutivi), così ripartiti:


1)      Dal 22 agosto 2011 al 30 giugno 2012: da via Piccinni verso piazzale Dateo;

2)      Dal 22 agosto 2011 al 31 marzo 2010: da piazzale Dateo verso piazza Cappelli.


LE FALSE PROMESSE DEL COMUNE – Per recuperare posteggi e ridurre i problemi, il neo assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ha tentato di rassicurare i cittadini, garantendo:

  • L’istituzione di sensi unici nelle vie limitrofe;
  • La creazione di parcheggi a lisca di pesce;
  • La variazione del regime della sosta;
  • La possibilità di parcheggiare nell’attuale corsia riservata alla 92.


1000 POSTI AUTO IN MENO: L’INCUBO DEL PARCHEGGIO – In realtà, la situazione che ho potuto osservare è molto diversa da quanto l’assessore ha promesso:

  • Una volta arrivato in viale Abruzzi, mi accorgo subito di come sia difficile se non impossibile trovare parcheggio, specialmente negli orari di punta (“Troppi disagi per posteggiare, i clienti sono sempre più rari”, mi confida un commerciante). Inoltre, in seguito alla riapertura delle scuole, il clima è diventato ancora più rovente;
  • Con 1000 posti auto in meno, non resta che parcheggiare la macchina nei box privati a pagamento (che peraltro sono molto pochi) oppure cercare insistentemente nelle vie limitrofe, prestando particolare attenzione ai sensi unici;
  • Gli autosilo previsti nel Piano urbano parcheggi avrebbero dovuto compensare la perdita di posti, ma di fatto, come posso constatare, molti di questi ancora non hanno visto la luce (“In piazza Bernini sono anni che devono costruire un parcheggio: tutto è ancora fermo”, mi spiega un residente);
  • Mentre cammino, noto che i pochi posteggi disponibili sono occupati dalle auto in possesso dell’apposito contrassegno di zona. I residenti possono parcheggiare eccezionalmente all’interno delle strisce blu senza pagare, ma questo sembra non bastare. Non mancano, infatti, i parcheggi “selvaggi”: molte auto sono in seconda fila o davanti ai passi carrabili con le quattro frecce (“Ce lo dicano loro dove parcheggiare!”);
  • Inoltre, come mi racconta un negoziante, i vigili continuano ad essere poco clementi con le auto ferme sull’attuale corsia preferenziale della 92, spazio che spesso, in mancanza di altre soluzioni, si rivela un parcheggio improvvisato per le soste-lampo (“Si chiede solo un po’ più di clemenza agli ausiliari della sosta”).


ASSENZA DI UN’AREA CARICO-SCARICO MERCI

A complicare le cose, manca un’area adibita per il carico-scarico merci, una lacuna evidente se si considera che lungo il tratto interessato dal cantiere vi sono numerosi negozi e ben 2 supermercati (Carrefour Express e Carrefour Market);

D’altro canto, come mi conferma un edicolante, l’area carico-scarico merci mancava già prima dell’inizio dei lavori (“Quello è un problema dei supermercati, prima d’ora non se ne sono mai occupati”).


CALO DEGLI INCASSI E TRASFERIMENTI “COATTI” – Proseguendo nella mia inchiesta, osservo come la mancanza di parcheggi si rifletta in modo negativo sulle attività di diversi commercianti, che lamentano una diminuzione degli incassi giornalieri:

  • Per invogliare la clientela sempre più “latente”, il cinema multi-sala Plinius e alcuni ristoranti offrono posteggi in saldo negli autosilo convenzionati;
  • A subirne le conseguenze anche 3 edicole e 3 chioschi di fiori e bibite, costretti per via dei lavori a sgomberare l’area e trasferirsi nelle zone limitrofe a spese di MM;
  • Anche i trasferimenti non sono immuni dalle polemiche. Su decisione del Comune, l’edicola di viale Abruzzi sarà spostata di fronte alla scuola materna Bacone-Matteucci. Le mamme, però, hanno già protestato per la mancanza di spazi (“Ognuno s’interessa al suo piccolo orticello: se ognuno pensa ai suoi interessi, Milano non potrà mai evolvere”, si sfoga l’edicolante);
  • Ad essere trasferita anche la fontana dell’Acqua marcia di viale Piceno, che sarà riattivata nei giardini di piazza Emilia.


IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI?

  • La presentazione dell’imponente intervento risale a ben 11 anni fa, quando la realtà del quartiere era molto diversa rispetto alla condizione attuale;
  • L’obiettivo è quello di velocizzare gli spostamenti degli oltre 60 mila passeggeri che ogni giorno si muovono sulla tratta Bovina Fn-viale Isonzo e incoraggiare l’utilizzo dei mezzi pubblici, nonostante l’aumento delle tariffe giornaliere (da 1 a 1,50 euro ndr);
  • La domanda che, però, assilla residenti e commercianti è: il fine giustifica i mezzi? Fra due anni tutto probabilmente sarà migliore, ma quale prezzo e soprattutto ne sarà valsa la pena?
  • Non tutti, infatti, sono contrari al progetto. Come mi racconta un edicolante, la riduzione dei parcheggi, spesso utilizzati abusivamente per seconde e terze auto, contribuisce a diminuire il degrado della zona e la prostituzione;
  • Tutti i cittadini sono invitati ad esprimenre la propria opinione.

 

 

 

 

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Francesco Tempesta

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