Decadenza Berlusconi e maxi emendamento alla Legge di Stabilità, la giornata di mercoledì 27 novembre 2013
Nell’articolo di martedì l’avevamo detto: quella di mercoledì non era una giornata qualunque per il presente e per il futuro prossimo degli italiani e della politica del Belpaese. Molti i temi da affrontare: la fiducia chiesta dal Governo Letta, l’approvazione della Legge di Stabilità e la decadenza di Berlusconi da senatore. Analizziamo tutti i temi.
17.43: UN ORARIO CHE RESTERA’ NELLA STORIA – A prescindere dal proprio orientamento politico, non si può non riconoscere che quanto successo ieri alle 17.43 non sia un qualcosa di storico e di epocale. Silvio Berlusconi termina la sua avventura da senatore.
– L’Aula del Senato ha respinto gli ordini del giorno contrari alle conclusioni della Giunta delle elezioni di Palazzo Madama ed ha votato a favore della decadenza dell’ormai ex senatore Silvio Berlusconi.
– La decisione è arrivata dopo un lungo dibattito e circa due ore dedicate alle dichiarazioni di voto. Favorevoli alla decadenza si sono mostrati Sel, MoVimento 5 Stelle ed il Pd. Forza Italia ed il Nuovo centrodestra hanno appoggiato l’ex premier, mentre la Lega Nord si è dimostrata dubbiosa più sulla costituzionalità della Legge Severino che dell’aspetto della decadenza in senso stretto. Spaccata, invece, Scelta Civica.
VENIAMO ALLA STABILITA’ – La votazione sul maxi-emendamento alla Legge di Stabilità poteva diventare l’inizio di una nuova instabilità politica. Fortunatamente così non è stato ed il Governo Letta ha ottenuto la fiducia con ampio margine.
– Il via libera dell’aula del Senato alla fiducia posta dal Governo Letta è arrivato nelle prime ore di mercoledì 27 novembre con 171 sì e 135 no, a fronte di una maggioranza assoluta di 154 voti.
– Rispetto alla precedente versione sono stati modificati anche i numeri: si passa dai 12,4 miliardi di euro agli oltre 15 attuali con un saldo migliorato di 175 milioni ed un impatto sul deficit 2014 sceso a 2,5 miliardi di euro rispetto ai precedente 2,7.
– Cuneo fiscale per imprese e lavoratori, aumento del prelievo sulle ‘pensioni d’oro’, nuove regole sugli ecobonus e definitiva eliminazione del pagamento della seconda rata dell’Imu. Vediamo le principali novità approvate ieri.
CUNEO FISCALE – Un po’ più dei 14 euro al mese promessi con la versione 1.0 della Legge di Stabilità 2013. Il Senato ha aumentato gli sgravi, in particolar modo per chi ha un reddito annuo lordo che oscilla tra i 15 ed i 18 mila euro e che godrà di uno sgravio Irpef di 228 euro anni (poco più di 17 al mese). Le detrazioni saranno a scalare fino ai 32mila euro.
L’IMU DEFINITIVAMENTE ELIMINATA – Uno dei capitoli più importanti della Legge di Stabilità è quello relativo alla tassazione immobiliare; la Trise va in cantina ed il suo posto viene preso dalla Iuc (Imposta unica comunale). Al suo interno troviamo sempre l’Imu che però per le prime case sarà pari a 0 euro.
– Attenzione però. La Iuc avrà un costo minore dell’Imu solo se l’aliquota rimarrà quella base (l’1 per mille); se dovesse salire fino al massimo del 2,5, addio risparmi. La Iuc ha tre gambe: Imu per le seconde case e per le abitazioni di lusso, la Tasi per i servizi comunali con aliquota dall’1 al 2,5 per mille e la Tari sui rifiuti.
– Benefici fiscali approvati per le imprese che vedono crescere dal 20 al 30% la deducibilità da Ires ed Irpef dell’Imu versata sui capannoni. Questo beneficio, però, ha valore solamente per il periodo di imposta del 2013.
LE PENSIONI E LE INDICIZZAZIONI – Discorso ancora da completare per le pensioni e le indicizzazioni. La rivalutazione dei trattamenti pensionistici continuerà ad essere presente solo per chi percepisce meno di tre volte l’importo minimo (determinato in 1.443 euro lordi al mese.
– Sarà invece limitata al 90% la rivalutazione degli assegni pensionistici di importo superiore a tre volte ed inferiore a quattro volte l’assegno Inps.
REDDITO MINIMO – Si allarga il fondo destinato al reddito minimo ed ai sussidi. Un platfond di 290 milioni di euro a cui si aggiungono i 168 per l’estensione del programma al Mezzogiorno ed i 50 già stanziati per le principali città italiane.
– La copertura di una parte di queste risorse è data dal prelievo di solidarietà sulle pensioni d’oro: 6% sopra 14 volte il minimo, 12% per l’eccedente le 20 volte il minimo e 18% sull’eccedente del 30 volte il minimo.
AMMORTIZZATORI E CIG IN DEROGA – Qui è stata confermata la dote di 600 milioni di euro per il 2014; questi si aggiungono al miliardo stanziato un anno fa.
– Si lima, però, la durata. La cig in deroga, dal 2014, avrà una durata di 12 mesi in un “biennio mobile non solare”. Poi sarà di 8 mesi per il 2014 e di 6 per il 2015 ed il 2016.
I FONDI DI GARANZIA – Sono poi nati tre fondi che godono della garanzia dello Stato e che supportano le Pmi, i grandi progetti di ricerca ed innovazione e la prima casa (incluse le ristrutturazioni e l’efficientazione energetica).
– Il fondo prevede un budget di 1,2 miliardi di euro, di cui 600 milioni ad utilizzo esclusivo per le Pmi del Sud Italia.
CONTRATTAZIONI NEL SETTORE PUBBLICO – L’iter parlamentare della Stabilità conferma, per i lavoratori del pubblico impiego, il blocco della contrattazione fino all’intero 2014.
– Meno bloccate le assunzioni che saranno il 40% dei ritiri nel 2015, il 60% dei ritiri per l’anno 2016 e l’80% per l’anno 2017.
LE “TASSE BANCARIE” – Buona parte delle coperture per la Stabilità arrivano da un aumento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni alla clientela con riferimento ai prodotti finanziari. In questo caso il bollo sale al 2 per mille rispetto al precedente 1,5.
– Aumentata anche l’Ivafe, ossia l’imposta sulle attività finanziarie detenute oltre confine dai contribuenti italiani: anche qui si passa dall’1,5 al 2 per mille.
E ORA? CHE FUTURO? – “Il voto di fiducia è un risultato molto significativo e ci dà forza, coesione e prospettiva per tutto il 2014”. Ripartire da qui, per il Governo Letta, sarà fondamentale.
– Prima, però, il premier annuncia un passo fondamentale: dimissioni dei componenti del Governo che hanno deciso di aderire a Forza Italia.
– Letta comunque non può ‘dormire sugli allori’ visto che l’8 dicembre ci saranno le primarie del suo partito e lo scenario politico italiano potrebbe nuovamente cambiare, anche se il premier si dimostra aperto e rilassato: “Il confronto con il nuovo segretario del Pd sono convinto che sarà positivo”.
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Matteo Torti
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