Approvato l’Italicum, ecco come funziona la nuova legge elettorale, punto per punto
Con 334 sì, 61 no e 4 astenuti, nel pomeriggio di ieri l’Italicum è stato approvato. L’Italia ha la sua nuova Legge Elettorale. Soddisfatta la minoranza del Pd che parla di “ampio dissenso”; soddisfatto anche Renzi che lascia a Twitter un “Impegno mantenuto, promessa rispettata”. Vediamo tutti i punti chiave della nuova legge elettorale italiana.
IL QUARTO E ULTIMO VOTO – Dopo che le prime tre votazioni, avvenute tra mercoledì e giovedì scorso, avevano dato tutte esito positivo, anche la quarta a scrutinio segreto non nascondeva più alcuna insidia per il governo Renzi.
– I numeri, seppur diversi da quanto previsto, sono stati comunque ampi: su 310 deputati del Pd 303 hanno partecipato al voto; tra i 7 mancati all’appello troviamo sei dissidenti: Zampa, Zoggia, Portas, Monaco, Marzano e Genovese.
– La strategia delle opposizioni si è definita nel pomeriggio di ieri, con Forza Italia che ha chiesto il voto segreto e poi non ha partecipato al voto; stesso discorso anche per il Movimento 5 Stelle che si è anche appellato a Mattarella perché non firmi la legge elettorale.
– Anche Sel descrive quella di ieri come una “giornata drammatica per la democrazia”, mentre la Lega si dice “schifata perché mentre il Paese soffre per la disoccupazione e continuano gli sbarchi di 6mila immigrati, il Pd si occupa di una legge elettorale per salvare il fondoschiena del signor Renzi”.
LA SODDISFAZIONE DI RENZI & CO. – Soddisfatto il Governo che esulta con Renzi: “Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona”.
– Parole di entusiasmo anche da parte di Maria Elena Boschi: “Ci hanno detto ‘non ce la farete mai’. Si erano sbagliati, ce l’abbiamo fatta! Coraggio Italia, è #lavoltabuona”.
– Sulla stessa linea d’onda anche Orfini, presidente del Pd, che ha twittato: “#Italicum approvato: l’Italia ha una buona legge elettorale, scritta anche con chi oggi ha strumentalmente scelto di uscire dall’Aula”.
ITALICUM: TUTTI I PUNTI DELLA NUOVA LEGGE ELETTORALE – Dalla soglia di sbarramento alle preferenze, fino ai capolista bloccati, al premio alla lista e alla data di entrata in vigore. Vediamo tutti i punti chiave dell’Italicum, la nuova legge elettorale italiana.
– Si parte da luglio 2016. La nuova legge elettorale, valida solamente per la Camera, si applicherà per le elezioni dei Deputati a partire dal 1° luglio 2016. Servirà solo per la Camera perché il premier Renzi ha in mente di eliminare il Senato con il ddl di riforma del Titolo V della Costituzione che, ad oggi, prevede un Senato non elettivo.
– Premio di maggioranza al 40%. La maggioranza dei seggi alla Camera dei deputati è prevista per la lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40% dei voti. Raggiungendo questa soglia, il “premio di maggioranza” consiste in 340 seggi su 630, ossia il 54% dei seggi totali.
– Il caso del ballottaggio. Se nessun partito dovesse raggiungere la soglia del 40% al primo turno, avrà luogo un ballottaggio tra le due liste più votate e i 340 seggi saranno attribuiti alla lista che vincerà il secondo turno. Il “premio di maggioranza” viene attribuito alla lista che ottiene più voti e non più alla coalizione e questo dovrebbe garantire sempre governabilità.
– Soglia di sbarramento al 3%. Alla ripartizione dei seggi a Montecitorio potranno prendere parte solamente quelle liste che otterranno, su base nazionale, almeno il 3% dei voti validi.
– Circoscrizioni e collegi. Il territorio nazionale, per la presentazione delle liste dei canditati, viene suddiviso in 20 circoscrizioni elettorali, a loro volta suddivise in un totale di 100 collegi plurinominali con la Lombardia a farla da padrone con 101 deputati e il Molise come fanalino di coda con 3 deputati.
– Le preferenze. Sarà possibile indicare fino a due preferenze, ma con il vincolo che una preferenza deve essere data ad un uomo e una ad una donna, ma non potrà essere data al “capolista” che per ciascuno dei 100 collegi risulterà essere bloccato e che potrà essere l’unico ad essere candidato in più collegi.
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Matteo Torti