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Rimonta Milan 2014, infortuni 2013, classifica e morale

BandiereIl panettone è stato mangiato, l’anno nuovo è arrivato, ma le soddisfazioni sembrano far parte del passato. Non si apre certamente bene il 2014 del Diavolo; in parte le ultime settimane del 2013 e le prime ore del 2014 ricordano la seconda parte del 2012 e l’arrivo del 2013. Solo in parte però; perché le differenze esistono. 27 punti di distanza dalla capolista Juventus, 17 dalla zona Champions League, 10 dall’Europa League e, la cosa che più preoccupa, è che la zona retrocessione è poco sotto, appena 8 lunghezze.

 

TROVA LA DIFFERENZE … – Cosa vuoi che sia. Basta una rimonta; per il Milan non sarebbe una novità. E’ successo lo scorso anno, vuoi che non accada anche in questo 2014? Poi c’è Allegri che è una sicurezza: nei tre gironi di ritorno fin qui disputati ha una media di oltre 40 punti. Una sicurezza per poter rientrare nelle posizioni che contano e chiudere in bellezza una stagione nata male.

– Una visione un po’ ottimistica; decisamente troppo, almeno per chi segue da vicino questo Milan. Difficile, per non dire impossibile, ripetere il cambio di rotta della scorsa stagione quando il Diavolo, dalla 18esima alla 38esima giornata, collezionò 45 punti con una media scudetto di 2,25 puti a partita.

– Difficile per diversi motivi. Primi fra tutti quelli tecnico-tattici, legati agli infortuni con El Shaarawi in primis; poi per una forma fisica mai mostrata fino ad ora, al contrario di molte squadre che precedono il Diavolo in classifica; infine, non di poco conto, manca il morale e quella forza d’animo che venne accesa poco meno di un anno fa con l’inizio della trattativa per portare a Milanello Mario Balotelli.

 

DIAMO DUE NUMERI – 27 contro 19; 7 contro 13. Le differenze tra il 1° gennaio del 2013 e lo stesso giorno del 2014 sono notevoli. Il Milan di quest’anno ha 8 punti in meno di quello della scorsa stagione e si trova 6 posizioni più indietro in classifica.

– Lo scorso anno la media scudetto di 2,25 punti a partita che accompagnò il Diavolo alla terza posizione consentì ad Allegri & Co. di recuperare 2 punti sulla Juventus campione d’Italia, 5 sul Napoli che arrivò secondo, 9 sulla Fiorentina che terminò quarta e 21 sull’Inter di Stramaccioni che, di fatto, fece il percorso inverso del Milan: ottima prima parte e disastroso girone di ritorno.

 

INFORTUNI, FORMA E MORALE: TUTTI I DIFETTI DI QUESTO MILAN – I numeri, qualcuno potrebbe obiettare, contano poco. Tesi accolta; allora eliminiamoli e passiamo alla teoria delle motivazioni.

– L’abbiamo già detto prima. Infortuni, forma e morale stanno pregiudicando la stagione 2013/14 del Milan. L’emblema è El Shaarawi, autore lo scorso anno di una stagione positiva a metà; freschezza atletica, grinta da vendere e cuore rossonero. Il tutto condito da 14 reti.

– Questo nella seconda parte del 2012. Poi, con il 2013, più nulla. Una sola rete in campionato, nel derby contro l’Inter, e una nei Playoff di questa stagione contro il Psv. 19 le partite saltate, di cui 18 in questa stagione. E questo dato, scusate se torniamo ai numeri, non potrà far altro che aumentare.

– E’ di sabato pomeriggio il comunicato ufficiale dell’A.C. Milan: “Stephan El Shaarawy si è sottoposto a intervento chirurgico al piede sinistro presso l’Ospedale Santa Maria di Porto, in Portogallo. L’intervento si è reso necessario per stabilizzare il quarto osso metatarsale. Il professor Niek Van Dijk, che ritiene l’intervento perfettamente riuscito, ha anche previsto successivi controlli che stabiliranno meglio le tappe verso la guarigione e ipotizzato la ripresa di un progressivo condizionamento fisico-atletico a circa 10 settimane”.

– Non finisce qui. Gli acquisti della scorsa estate, eccezion fatta per Kakà e Poli, hanno deluso. Su tutti Matri, poco utilizzato da chi l’ha voluto (Allegri) e mai negli schemi della squadra; a questo bisogna aggiungere una difesa troppo ballerina, un Robinho mai presente e un Balotelli più incline ai cartellini che alle reti.

– E poi la morale. La stagione 2012/13 iniziò con la vendita di due colonne portanti, Thiago Silva ed Ibrahimovic, e con l’addio di diversi senatori, Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf ed Inzaghi. Importanti non solo sul campo, ma anche negli spogliatoi. Era naturale un inizio al rallentatore; la squadra non si conosceva, l’allenatore doveva trovare nuovi schemi. Fare peggio era impossibile; El Shaarawi nel girone d’andata e Balotelli, arrivato a gennaio 2013, sistemarono il tutto.

– E’ vero, anche quest’anno è difficile fare peggio del girone d’andata. Ma non ci sono le scusanti di una squadra nuova e di un equilibrio da ritrovare; e, soprattutto, non si vede all’orizzonte un mercato in grado di fornire, almeno in termini di nomi, l’entusiasmo del gennaio del 2013.

 

E ALLORA? QUALI OBIETTIVI? – Mantenere la dignità in Champions League e fare bella figura in Coppa Italia che, ricordiamo, vincendola garantirebbe l’accesso automatico alla fase a gironi dell’Europa League 2014/15.

– Come obiettivo potremmo mettere anche quello di raggiungere la fatidica quota 40 punti. Certo, vedendo il trend che il Milan ha messo in campo in queste prime 17 giornate non è da trascurare questo traguardo.

– Vogliamo però credere che tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quando i rossoneri affronteranno Chievo, Catania e Livorno in casa ed il Genoa in trasferta, questa soglia possa essere raggiunta per poter chiudere la stagione in sicurezza e con tutta tranquillità.

– Data per assodata la conquista della salvezza, ecco che all’orizzonte si profilano due obiettivi importanti. Il sorteggio di Champions League ha riservato al Diavolo un Ottavo di finale ‘fattibile’. L’Atletico Madrid, al momento, è la rivelazione della Liga: 46 punti in 17 partita sono interessanti, soprattutto se ci si ritrova ad essere l’unica squadra in grado di tenere il ritmo del più attrezzato Barcellona.

– Però siamo sempre di fronte all’Atletico Madrid e non ai mostri sacri del calcio europeo, vedasi i blaugrana, il Real Madrid, il Chelsea o il Bayern Monaco. L’eventuale passaggio del turno consentirebbe al Milan di raggiungere i Quarti. Soldi, blasone e prestigio. Non poco in una stagione che si preannuncia così deludente.

– E poi c’è la Coppa Italia. Il 15 c’è l’Ottavo contro lo Spezia di Devis Mangia; poi ci sono solo le big. Ai quarti, superando i liguri, si troverebbe una tra Inter ed Udinese. Poi la Fiorentina; e dall’altra parte, pronte per la finalissima del prossimo 3 maggio, ci sono Roma, Juventus, Lazio e Napoli. Insomma, la strada fino alla finale non è estremamente difficile. A patto di interpretare la competizione come obiettivo primario.

 

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Matteo Torti

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