Animali e Ambiente

Emergenza gelo e uccellini affamati, suggerimenti per allestire punti di ristoro su balconi, giardini e terrazze

pettirossoLe temperature sottozero di questo periodo stanno creando non pochi problemi; e se le associazioni umanitarie lanciano l’appello per aiutare i senzatetto, non mancano anche le richieste di aiuto per i tanti uccellini che, a causa del gelo, si sono trovati all’improvviso senza cibo. E in questo modo, il rischio è che non riescano a far fronte al freddo e muoiano di stenti. Di seguito i consigli che ognuno di noi può mettere in pratica, per allestire un piccolo pit stop che può essere fondamentale per i nostri piccoli, adorabili amici pennuti.
A RISCHIO MERLI, CINCIALLEGRE, SCRICCIOLI E PETTIROSSI – L’allarme è nato a causa delle condizioni del Parco Adda Sud, fra Lodi e Cremona, dove le paludi ghiacciate hanno fatto venir meno uno dei luoghi di approvvigionamento per gli uccelli affamati.
Il freddo – secondo un primo monitoraggio del consulente scientifici dell’ente, il professor Riccardo Groppali – sta iniziando a dare i primi problemi alla fauna acquatica, mentre per ricci e scoiattoli il letargo è partito in ritardo a causa della falsa primavera di fine dicembre e per le temperature sostanzialmente miti di inizio inverno.
– Dopo un autunno lungo e tiepido, adesso gli uccellini non riescono a trovare molto cibo, né in acqua né sul terreno ghiacciato e duro.
– “Merli, cinciallegre, scriccioli e pettirossi stanno consumando le riserve di grasso accumulate durante la bella stagione, ma se il freddo intenso continuasse ancora a lungo, poi dovremo fare il conteggio dei sopravvissuti”, spiega Groppali.
ALLESTIRE UN PICCOLO PUNTO DI RISTORO: OGNI CITTADINO PUO’ FARLO A CASA PROPRIA – Le difficoltà sono riscontrate in particolare per i piccoli uccelli, essendo molto più vulnerabili al freddo e spendendo molte energie per il mantenimento della temperatura corporea. Per questo è possibile predisporre un piccolo punto-ristoro per il nutrimento dei piccoli pennuti su balconi, giardini e terrazzi.
– È sufficiente mettere a disposizione alimenti calorici e un po’ d’acqua, con l’accortezza di tanto in tanto di controllare che il liquido non ghiacci (un pezzo di legno posto all’interno del recipiente può rallentare la formazione del ghiaccio).
palla di BabbalùESISTONO ANCHE MANGIATOIE SPECIALIZZATE – Molti negozi specializzati, inoltre, hanno in vendita piccole mangiatoie realizzate appositamente per l’alimentazione degli uccellini, perfette al fine di consentire dei delicati, morbidi e intirizziti pennuti, magari sul proprio balcone, davanzale, sui terrazzi o nei giardini, frutta molto matura, frutta secca, bacche e semi di vario tipo.
– “Non appena passata l’ondata di freddo gli alimenti potranno essere tolti, oppure lasciati se, come immaginiamo, i cittadini avranno apprezzato piccoli visitatori alati.
COME PREPARARE LA “PALLA DI BABBALU’”, MAGARI IN COMPAGNIA DI FIGLI E AMICHETTI – Tra i piccoli accorgimenti per riuscire a mettere a disposizione degli uccellini cibo calorico, adatto proprio a questo periodo dell’anno, rientra la semplice preparazione della “Palla di Babbalù” (nella foto, una “palla di Babbalù” appesa dentro un cespuglio del Parco Sempione di Milano): un composto fatto con 100 grammi di margarina, 70 grammi di farina 00 o farina gialla, uva sultanina a piacere, un pugno di semi misti, frutta secca a pezzetti e briciole di dolci. Realizzarlo è divertente e, perché no, perfetta occasione per farlo assieme ai propri figli, oppure con i bimbi e i loro amichetti.
– Preparazione: Dopo aver mescolato e amalgamato il tutto sarà sufficiente prendere un vaso vuoto dello yogurt, adagiarci all’interno una reticella, tipo quella che contiene i limoni e le arance, versare il composto, chiudere la rete e metterlo in frigorifero. Dopo due ore sarà sufficiente estrarlo dal vasetto tirando la retina ed appenderlo vicino ad una pianta o a un posatoio dove gli animali lo possano raggiungere. Questa semplice fonte di cibo, di grasso e di proteine, servirà agli uccelli a trovare le componenti energetiche necessarie per poter correttamente mantenere la propria.

APPROFONDIMENTO: COSA FARE QUANDO SI VEDE UN ANIMALE SOFFERENTE, MALTRATTATO O SFRUTTATO – Invitiamo tutti i lettori che assistono a maltrattamenti di animali a non fare finta di nulla passando oltre, o pensare ‘qualcuno ci penserà’. In questo caso, basta chiamare il 112 o il 113 per segnalare l’accaduto, e le Forze dell’Ordine interverranno senza rischi per chi ha effettuato la segnalazione.
– In alternativa, invitiamo a segnalare animali sofferenti o sfruttati all’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali, via Pietro Gassendi, 11 Milano), al numero 02.97064220 (per info o segnalazioni senza carattere di urgenza scrivere a info@enpamilano.org).
– Ogni creatura senziente, fosse anche solo un piccione o un animale randagio, ha diritto a essere difeso dagli abusi e condurre un vita dignitosa e priva di sofferenza.

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