Consigli per il weekend gratis n.2, una piccola mostra sull'Estetica del Sapore: l'armonia visiva giapponese nel servire il cibo
La cucina giapponese come non l’abbiamo “mai vista” prima, in via Alemagna 6.
La cucina giapponese riserva una grande importanza all’estetica: i piatti vengono serviti con una sofisticata cura armonica e una raffinata tecnica di presentazione viene dedicata ai vari alimenti nelle diverse stagioni, utilizzando stoviglie di ceramica, porcellana, bambù, lacca e vetro assieme a composizioni floreali e altri oggetti che pure richiamano l’atmosfera di primavera, estate, autunno o inverno.
Tutto questo si ritrova e viene presentato per la nostra città da Shigemi Jomori, Console Generale del Giappone a Milano. La mostra “Estetica del Sapore”, infatti, oltre a molte informazioni originali e interessanti, espone stupefacenti piatti “costruiti” appositamente per l’occasione: piccoli capolavori gastronomici che sebbene nascano dalla creatività e dalla fantasia del cuoco, devono essere concepiti seguendo rigorosissimi canoni armonici, derivati dalla filosofia zen e dall’arte dell’ikebana. Armonia, semplicità, pulizia e purezza sono elementi imprescindibili da rispettare entro lo spazio limitato del piatto, in cui i vuoti sono importanti esattamente come i pieni, in un dialogo continuo tra materia e geometria, saperi e sapori.
Del resto, la diffusione a Milano della cucina giapponese dimostra già da sé quanto siano apprezzati non solo i piatti, ma anche il modo con cui sono serviti. E il minimalismo e l’essenzialità propri della cultura giapponese, si rivelano anche nei semplici oggetti da portare in tavola: piccole opere d’arte incorniciate da lacche rosse oppure nere, terrecotte grezze e delicatissimi motivi floreali, che non si possono certo chiamare soltanto “stoviglie”.
Forse, per un occidentale trovare spiritualismo in un piatto potrebbe sembrare una forzatura invece, guardando questi oggetti, si comprende come un gesto semplice, come nutrirsi, possa trasformarsi in un’armonia inaspettata, e anche se non ci appartiene come cultura, “per capire”, forse basta attivare la sensibilità attraverso gli occhi: “osservare”, non solo guardare. Per raggiungere un’esperienza estetica che coinvolge non più solo gli occhi, ma tutti quanti i 5 sensi.
Orario: 10.30 – 20.30
Lunedì chiuso
Giovedì e venerdì 10.30 – 23.00
Ingresso: libero